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Un equilibrato e ambizioso pacchetto di misure per armonizzare il mercato del lavoro all'interno dell'Unione Europea
Qualche giorno fa la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure in materia di servizi per il mercato interno, tra cui sono ricompresi anche i servizi professionali. L’obiettivo vuole essere quello di «rendere più facile alle imprese e ai professionisti offrire servizi a una potenziale clientela di 500 milioni di consumatori nell'UE. Un nuovo impulso al settore dei servizi porterà vantaggi ai consumatori, alle persone in cerca di lavoro e alle imprese e promuoverà la crescita economica in Europa».
Le misure proposte sono «dirette a facilitare ai prestatori di servizi l'adempimento delle formalità amministrative e ad aiutare gli Stati membri nell’individuare le prescrizioni eccessivamente onerose od obsolete per i professionisti che operano a livello nazionale o transfrontaliero». Questo perché la Commissione, anziché procedere alla modifica delle vigenti norme dell'UE nel settore dei servizi, punta ad «assicurare la migliore applicazione di tali norme, essendo assodato che il pieno sfruttamento delle loro potenzialità darebbe un forte impulso all'economia dell'UE».
Il contesto da cui scaturisce l’analisi della Commissione parte dal presupposto che, nonostante i servizi rappresentino i due terzi dell'economia dell'UE e creino il 90% circa dei nuovi posti di lavoro, tale settore non sfrutta appieno le sue potenzialità. «La crescita della produttività in tale settore è bassa e il resto del mondo sta guadagnando terreno. Gli ostacoli esistenti impediscono la creazione e l'espansione delle imprese e si traducono per i consumatori in prezzi più elevati e in una scelta limitata. Inoltre, le prestazioni del settore manifatturiero sono sempre più legate alla competitività dei servizi. Gli ostacoli agli scambi di servizi nel mercato unico costituiscono pertanto un freno alla competitività dell'industria manifatturiera dell'UE. Per riuscire a invertire la tendenza, creare nuovi posti di lavoro e promuovere la crescita, gli Stati membri devono stimolare l'espansione dell'economia dei servizi e sfruttare meglio le potenzialità del mercato unico dei servizi».
Di fatto, le proposte mirano a semplificare le procedure per i prestatori di servizi transnazionali e a fornire uno strumento nuovo e più moderno per favorire la collaborazione tra gli Stati membri nella regolamentazione dei rispettivi settori dei servizi.
Andiamo a vedere, nel dettaglio delle quattro iniziative adottate, quali sono quelle di maggiore rilevanza per la nostra Associazione.
- Valutazione della proporzionalità delle norme nazionali in materia di servizi professionali
La proposta nel dettaglio: http://ec.europa.eu/DocsRoom/documents/20504?locale=it
Si tratta di quelle professioni (circa 50 milioni di persone, pari al 22% della forza lavoro in Europa) il cui esercizio è subordinato al possesso di qualifiche specifiche o ai detentori di un titolo professionale specifico (ad esempio, farmacista o architetto). A giudizio della Commissione, “se nel caso di diverse professioni, ad esempio quelle connesse alla salute e alla sicurezza, la regolamentazione è spesso giustificata, in molti casi tuttavia norme obsolete ed eccessivamente gravose possono complicare inutilmente l'accesso a tali professioni per i candidati qualificati. Ciò va scapito anche dei consumatori” . Nelle intenzioni della Commissione non ci sarebbe la volontà di disciplinare o deregolamentare le professioni, che rimane una prerogativa nazionale. Tuttavia, ai sensi del diritto dell'UE, “uno Stato membro deve stabilire se nuove prescrizioni nazionali per le professioni siano necessarie ed equilibrate”.
Tuttavia, poiché in base al diritto dell'UE uno Stato membro deve stabilire se i nuovi requisiti professionali nazionali sono necessari ed equilibrati, al fine di garantire un approccio coerente e costante, la Commissione propone di semplificare e chiarire come gli stessi Stati membri dovrebbero effettuare un test completo e trasparente di proporzionalità prima di adottare o modificare norme nazionali sui servizi professionali.
- Linee guida per le riforme nazionali nel campo della regolamentazione delle professioni
La proposta nel dettaglio: http://ec.europa.eu/DocsRoom/documents/20505?locale=it
L'esercizio di valutazione reciproca che gli Stati membri hanno effettuato tra il 2014 e il 2016 ha mostrato che quelli tra loro che hanno aperto i loro mercati dei servizi (ad esempio l'Italia, Polonia, Portogallo e Spagna) ora beneficiano di una più ampia scelta di servizi a prezzi migliori, pur mantenendo standard elevati per i consumatori e i lavoratori. La Commissione offre “una guida sulla necessità di riforme nazionali nella regolamentazione dei servizi professionali ad alto potenziale di crescita e occupazione: architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti, agenti di brevetti, agenti immobiliari e guide turistiche. Gli Stati membri sono invitati a valutare se i requisiti professionali soddisfano gli obiettivi di politica pubblica nazionale dichiarati. Questa guida completa le valutazioni del semestre europeo, affrontando in particolare i requisiti applicabili a queste professioni”.
- Nuova E-card europea dei servizi
La proposta nel dettaglio: http://ec.europa.eu/DocsRoom/documents/20813?locale=it
Nelle intenzioni della Commissione è una procedura elettronica semplificata che dovrebbe rendere più facile per i fornitori di servizi commerciali (ad esempio società di ingegneria, consulenti IT, organizzatori di fiere) e servizi di costruzione espletare le formalità amministrative necessarie per fornire servizi all'estero. I fornitori di servizi dovrebbero semplicemente mantenere i contatti con un unico interlocutore nel proprio Paese e nella propria lingua. L'interlocutore del Paese d'origine sarebbe quindi chiamato a verificare i dati necessari e a trasmetterli allo Stato membro ospitante. Lo Stato membro ospitante mantiene il potere attuale di applicare i requisiti normativi nazionali e per decidere se il richiedente è in grado di offrire servizi sul proprio territorio. L'e-card non pregiudica gli esistenti obblighi del datore di lavoro nei diritti dei lavoratori.
- Migliore notifica dei progetti di norme nazionali sui servizi
In base al diritto dell'UE, gli Stati membri sono già tenuti a notificare alla Commissione i progetti di norme nazionali sui servizi, consentendo così ad essa e agli altri Stati membri di esprimersi fin dalle prime fasi del processo in merito a eventuali incongruenze con la legislazione dell'UE. Ora la Commissione propone di perfezionare questo meccanismo al fine di rendere il processo più rapido, efficace e trasparente.
Per ulteriori informazioni: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-17-23_it.htm
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