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Una rubrica di approfondimento per conoscere il punto di vista di chi la formazione la fa (e la vive) ogni giorno. A cura di Marco Michelli
Sandro lo riusciamo ad intercettare telefonicamente, mentre in automobile percorre la strada per andare a fare un corso di formazione. È il direttore tecnico del CEFOP, acronimo di CEntro FOrmazione Permanente, realtà operante prevalentemente in Veneto nel campo edile ed, in particolare, nel rilascio delle abilitazioni all’uso delle attrezzature da lavoro. Il suo segreto? Una conoscenza diretta della realtà lavorativa e l'impegno a rendere consapevoli le persone delle responsabilità che si assumono.
Sandro sarà Formatore di Formatori nell'ambito del corso Gru per autocarro in programma il 27-28 aprile 2016.
- Come mai hai deciso di specializzarti nella formazione sulle attrezzature da lavoro?
Ritengo che sia fondamentale una formazione pratica all'uso delle attrezzature di lavoro, non solo nell’agricoltura ma anche nel settore edile (mi riferisco a macchine movimento terra, gru su autocarro, piattaforme di lavoro elevabili, ecc.).
Oltre che alle abilitazioni obbligatorie e alla formazione comunque prevista dall’art. 37 del D.Lgs 81/08, il riferimento è a tutte le attrezzature previste da accordo Stato Regioni del 2012, che obbliga chiunque utilizzi questo tipo di macchine a conseguire l’abilitazione attraverso una formazione specifica e il superamento dell'esame teorico e pratico.
- Non pensi che la normativa sia troppo ‘rigida’, obbligando ad esempio a formare anche personale stagionale?
Sono assolutamente d’accordo su come si è mossa la normativa. Questo perché è molto più dannoso ritrovarsi con macchine rotte e operatori infortunati, piuttosto che fare una buona formazione.
- E le aziende? Ritieni che la pensino come te?
Direi che la maggior parte delle aziende ha ben compreso il proposito del legislatore e ha deciso di intraprendere politiche mirate ed utilizzare personale qualificato. Certo, per contro vi sono ancora aziende che ritengono la formazione solamente un costo. Comunque di massima, ho notato che nel Veneto nel corso degli ultimi anni c'è stato un miglioramento della percezione: in pratica, le aziende hanno compreso che qualificarsi “paga” e consente di continuare a lavorare in un mercato molto concorrenziale.
- Per contribuire al cambiamento hai modificato il modo in cui erogate la formazione?
Avendo una provenienza cantieristica, conosco i modi errati di lavorare, e sono gli stessi oggi come ieri. Per questo non posso dire di aver modificato il modo di fare formazione, in quanto elemento prioritario rimane la dimostrazione sul campo che è e resta obbligatoria per quanto riguarda le attrezzature di lavoro. Quindi l'esperienza di cantiere mi è molto utile per comprendere le esigenze degli operatori: diversamente non si è in grado di trasmettere un modo corretto di operare ai discenti.
Però ho introdotto qualcosa di nuovo: poiché sono pilota di volo a vela (per i profani pilota di aliante, Ndr) ho utilizzato nei miei corsi alcuni concetti di sicurezza in volo, elemento estremamente importante e realistica metafora per far comprendere la valenza dei controlli circa il buono stato delle macchine e delle attrezzature. Così come in volo, anche nell’attività lavorativa il “fattore umano” è determinante per la sicurezza: oggi abbiamo a disposizione macchine sicure perchè costrutite nel rispetto della noma vigente e con tutte le sue protezioni del caso. Ma spetta a chi le usa, utilizzarle nel modo corretto e sicuro.
- Quale la maggiore soddisfazione che riesci ad ottenere nel fare formazione?
Considera che lo scoglio più duro da superare è rappresentato da chi utilizza da sempre questo tipo di macchine magari non in modo pienamente corretto. In riferimento a queste situazioni, una bella soddisfazione è sentirsi dire da gente esperta frasi come «Quello che mi hai insegnato mi potrà far lavorare meglio e con maggior sicurezza mia e degli altri».
- Cosa ritieni ci sia ancora da fare per migliorare la tutela di salute e sicurezza?
Mi piacerebbe vedere una maggiore serietà da parte di tutti gli addetti ai lavori. Penso in particolare ai molti istruttori con un notevole bagaglio di nozioni teoriche ma privi di salde basi dal punto di vista concreto. Per formare operatori di attrezzature è necessario avere un’esperienza diretta e frontale, non si può certo impostare un corso solamente proiettando diapositive. Di fatto, quella fatta da istruttori non pienamente qualificati è una sorta di concorrenza non del tutto corretta e che va di certo scoraggiata.
- Sogni nel cassetto?
Vorrei ci fosse una sempre maggiore serietà e qualifica di chi fa l’istruttore all'utilizzo delle attrezzature di lavoro. Perché l’esperienza pratica sulle macchine di cui si va a fare formazione è indispensabile: bisogna avere una conoscenza diretta per rendere consapevoli le persone di quelle che sono le responsabilità che si assumono con il loro comportamento.
Forse il segreto di saper trasmettere i concetti in maniera efficace sta proprio lì.
CEFOP S.a.s., acronimo di CEntro FOrmazione Permanente, ha una consolidata esperienza nel settore della informazione, formazione e addestramento, settore in cui opera da anni. Professionalità ed esperienza sono messe al servizio dei clienti per cercare di soddisfare ogni esigenza nella realizzazione di corsi specifici per le attività lavorative nel campo edile.
Come riportato sul sito aziendale, “il Centro di Formazione Permanente è a disposizione dei suoi clienti per formare e addestrare i lavoratori e diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro perché la superficialità e il mancato rispetto delle più elementari regole di sicurezza sono tra le principali cause di infortuni sul lavoro”.
In particolare, CEFOP S.a.s. forma e addestra lavoratori per:
Per ulteriori informazioni: www.cefopformazione.it.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
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