/ News / Mondo AiFOS / CFA e soci
Una rubrica di approfondimento per conoscere il punto di vista di chi la formazione la fa (e la vive) ogni giorno. A cura di Marco Michelli
Giuseppe oltre che Direttore di un C.F.A lo possiamo definire uno dei “pionieri” del “Circolo Kurt Lewin”, visto che ha partecipato alla prima edizione del progetto di Ricerca-Azione riservato ai soci AiFOS. Il progetto è finalizzato a sperimentare l’efficacia di un nuovo format educativo basato sui principi del Cooperative Learning nel campo della formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Lui, pur autodefinendosi un ingegnere vecchio stampo ne è entusiasta, perché con il supporto della psicologia si è reso “più aperto verso gli altri”. Perché, come ci spiega nell’intervista la formazione è come un’insalata a cui aggiungi ingredienti: se non mescoli, ma butti sopra e basta, non si assimilano tra di loro. Le competenze non si usano a strati ma tutte insieme nello stesso momento.
- Hai partecipato alla prima edizione del “Circolo Kurt Lewin”: ti senti una sorta di “pioniere”?
Più o meno direi che la definizione ci può stare. Se poi consideriamo l’idea di intraprendere certi percorsi cercare nuove strade allora direi che la definizione è pertinente.
- Circolo Kurt Lewin: ci spieghi di cosa si tratta?
Il progetto è stato una sorta di ricerca-azione e si proponeva di sperimentare l’efficacia dei principi del Cooperative Learning nel campo della formazione in tema di SSL. Abbiamo fatto sei sedute di due ore, compresi quattro incontri realizzati in videoconferenza. Attraverso la realizzazione di un ciclo di letture tenute dagli stessi partecipanti, con l’ausilio di un facilitatore ed un osservatore, abbiamo avuto modo di studiare il cambiamento - in termini di apprendimento - che si attiva in relazione ad un ambiente didattico paritetico. In tutti vi era la convinzione che questo tipo di attività fossero particolarmente efficaci nel potenziare le conoscenze, gli atteggiamenti, le competenze e che consentissero di compiere scelte responsabili e maggiormente consapevoli riguardo alla prevenzione dei rischi.
- Come mai hai deciso di fare da pioniere?
Per scoprire qualcosa in più che non fosse scontato. Considera che sono un ingegnere e parlare con degli psicologi è già complicato per uno con la mia formazione mentale (ride). Con il Circolo Kurt Lewin la creazione del rapporto è stata piuttosto semplice: peraltro lo stesso Kurt Lewin è una sorta di comportamentista e si muove cercando di fare le cose in maniera scientifica introducendo il concetto di campo di forze e relazioni sociali che spingono gli individui ad esprimere un comportamento. Una “formula” utile a comprendere il comportamento all’interno di dinamiche sociali quali l’impresa ad esempio. (In pratica un modo per dire che persino un ingegnere fino al midollo può trovarci delle affinità…)
- Descrivi in poche parole in cosa consiste il “Cooperative Learning” su cui si basa il progetto?
Direi un'osmosi di idee capace di consentire una crescita collettiva. Se si rimane fermi, ad esempio sulle proprie convinzioni, si resta in equilibrio in un punto definito. Ma, se si decide di spostarsi bisogna far leva su forze nuove: formazione, partecipazione, ampliamento stato di conoscenza e confronto sono stimoli che generano una forza capace di spingere su altri punti di equilibrio. Perché la responsabilità del cambiamento è nostra.
- Cosa rimane della prima edizione del Circolo?
Abbiamo creato un gruppo di progetto che sta lavorando sulle tante idee e spunti di riflessione generati. Poi ci saranno altre edizioni dove noi formati proseguiremo il nostro percorso di ‘ricerca-azione’ partendo da un gradino superiore. Sarebbe interessante anche fungere da supporto a coloro che come noi iniziano questo percorso per la prima volta (i nuovi discenti).
- Come hai iniziato ad occuparti di salute e sicurezza sul lavoro?
È iniziata con venti anni di volontariato nell’ambito sanitario, come soccorritore in Croce verde e poi Nel 2009 sono uscito da una multinazionale (fabbrica di automobili) dove facevo il manager e mi sono messo in proprio, occupandomi di SSL. Questo mi ha ‘obbligato’ sia a rispolverare proprio la laurea in ingegneria che a ‘riqualificarmi’: e, nell'intraprendere il percorso formativo, ho iniziato a domandarmi come mai delle tante cose che vengono apprese nei luoghi di lavoro, molte non vengono fatte e messe in pratica nel modo giusto.
In seguito ho conseguito un Master in psicologia comportamentale (Behavior Analysis - B-BS) e ho iniziato a fare certe considerazioni sul modo di fare formazione: il percorso intrapreso mi ha portato ha riconsiderare le persone e le risorse umane e il loro ruolo all’interno di un’azienda.
- E quali sono le conclusioni a cui sei giunto?
(sorride) Gli umani fanno quello che gli conviene di più o quello per cui si viene gratificati (risparmiare lavoro, sudare di meno o auto gratificarsi).
- (resta titubante) Altre considerazioni?
Non si tratta tanto di un’educazione dal basso ma dall’alto. Il problema più grave oggi e il management, ancorato ad uno schema vecchio di leadership e dell’attività di gestione. Per fare una metafora bisogna immaginare una sala macchine di una nave: ai piani alti c’è il timone (e le piscine) mentre in basso la sala macchine ma senza queste ultime non funziona nulla e chi sta sopra è tenuto a rendere al meglio la vita di chi si sporca di grasso e le piscine non le vede mai.
Viviamo in una società dove se applichi appieno le indicazioni poste dai vertici rischi di non conseguire gli obiettivi: mentre, invece, se non assolvi a tutti gli adempimenti (vedi bene quelli di sicurezza) magari ottieni i risultati, fermo restando che, quando ti va male, sei responsabile: è una situazione schizofrenica è difficile da reggere, specie dai preposti e dai lavoratori.
- Da quando hai iniziato ad occuparti di SSL ad oggi: qual è il bagaglio di esperienze che ti porti dentro?
In primo luogo un diverso approccio rispetto alle persone da formare. Prima ero un docente “ingegnere”, ora con il supporto della psicologia, ritengo di essere più aperto anche verso gli altri, che sono i fruitori primi del nostro lavoro. I corsi fatti con AiFOS di qualificazione formatori, quelli di 64h non di 24h come richiesto nell’accordo Stato Regioni, hanno contribuito in maniera significativa. Nel fare formazione, è importante dare continuamente una ‘rimescolata’ al proprio sapere e alle proprie convinzioni. È un’esperienza meravigliosa soprattutto per chi la fa. Ogni giorno ci si porta a casa un pezzettino di conoscenze e competenze regalato dalle persone in aula. Bellissimo. È la ‘ricerca-azione’ di Lewin!
- Uno slogan?
Fatti non parole. È banale, ma rende il mio modo di pensare: la sicurezza va fatta e non raccontata. Noi nel nostro centro formazione non abbiamo ad esempio un’aula, ma una palestra. Del resto non è anche un po’ lo spirito di AiFOS (palestra per ambienti confinati – 2012)?
- Quali sono i tratti caratteriali che ti contraddistinguono?
Sono diretto. Dico quello che penso anche se non sempre te lo puoi permettere.
- Sogni nel cassetto?
Stiamo andando bene. Vorrei rinforzare il nostro lavoro sul territorio ma non solo con risorse ma anche rinfrancato dall’entusiasmo di manager capaci di guardare al di là del proprio presente.
La nostra mission aziendale si riassume in 2 parole: Formazione Efficace.
Siamo consapevoli di essere responsabili della salute e sicurezza dei nostri allievi. I nostri percorsi formativi non vogliono assolutamente essere un mero e formale adempimento degli obblighi normativi, ma puntano ad offrire una corretta ed adeguata formazione mirata alle reali esigenze dei lavoratori.
SSL Consulenze nasce nel 2009 ed è formata da un team di specialisti in grado di accompagnare le Imprese nell’assolvimento degli adempimenti richiesti dalla normativa sulla Sicurezza sul Lavoro e sull’Igiene Alimentare (HACCP).
Forniamo Alta Formazione utilizzando Docenti Preparati ed Efficaci.
Condividiamo i metodi della Behavior Analysis (B-BS) per ottenere l’espressione dei comportamenti sicuri/corretti da parte dei collaboratori.
Per ulteriori informazioni www.ssl-consulenze.it.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
Tel 030.6595031 - Fax 030.6595040 | C.F. 97341160154 - P. Iva 03042120984
Privacy - Cookies Policy - Gestione segnalazioni-whistleblowing
Il sito utilizza cookie tecnici, ci preme tuttavia informarti che, dietro tuo esplicito consenso espresso attraverso cliccando sul pulsante "Accetto", potranno essere installati cookie analitici o cookie collegati a plugin di terze parti che potrebbero essere attivi sul sito.