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Francesco Cuccuini, tra i più noti blogger italiani in ambito sicurezza, ci propone alcuni spunti di riflessione e dà un valore concreto alla sua professione
Innanzi tutto ringrazio AiFOS e l’amico Stefano Farina per il gentile invito di raccontare la mia esperienza di blogger, di blogger sulla sicurezza sul lavoro. Di safety blogger.
In questo mio racconto vorrei enucleare motivazioni e ragioni della mia attività di blogger. Soprattutto vorrei raccontare le ricadute positive e i vantaggi acquisiti.
Ho iniziato nel 2006 con un blog generalista. Nel 2008 ho focalizzato destinatari e argomento facendolo diventare un blog professionale. Nel 2013 ho fatto un salto di qualità affidandomi ad un grafico e ad un webmaster e anche oggi sto progettando un ulteriore evoluzione. Posso affermare che tanto impegno ad oggi è ricompensato da oltre 100 utenti al giorno - tutti i giorni - che visitano e interagiscono con il fogliodellasicurezza.it.
Utilizzo il blog per accrescere la mia reputation, la mia reputation professionale. Non considero il blog come uno strumento per vendere o monetizzare anche se nel lungo periodo porta lavoro. Anche molto lavoro. E io l’ho sperimentato. Molte volte sono stato contattato da importanti agenzie di formazione nazionali che immagino - anche se non ho certezze - mi abbiano studiato e valutato sul blog e sui social media. Altre volte sono stato contattato - per interventi di consulenza e formazione - da colleghi operatori della sicurezza che altrettanto sicuramente mi avevano studiato anche sul blog. Altre volte ancora sono stato contattato da potenziali clienti che con buona probabilità mi osservavano sul blog o avevano apprezzato quanto presente sul blog.
Quindi posso affermare - e con certezza - che il blog porta lavoro
Il blog per portare lavoro deve essere considerato lavoro. Ricordo ancora la domanda dubbiosa e di sfida di molti colleghi operatori della sicurezza: "Ma dove trovi tutto questo tempo per il blog?", con l’immancabile e perentoria mia risposta: "Ragazzi è lavoro! Il blog è lavoro!". A cui sempre poi aggiungevo con tono solenne "L’alternativa al blog non è il divano, ma cercare i clienti!".
Altro elemento che ho dovuto affrontare fin dall’inizio è la definizione dei destinatari. A chi mi rivolgo? Per chi scrivo? Con chi mi relaziono? Evitando l’errore di rivolgersi a tutti magari parlando di tutto. Un blog generalista non serve, dobbiamo invece definire la nicchia di destinatari a cui rivolgersi, la nicchia di persone interessate all’argomento, le persone con cui sviluppare relazioni proficue.
Altro elemento interessante e fondamentale sperimentato è stato l’abbinamento del blog ad una newsletter. Ho scoperto che per ottimizzare la propria azione sul web occorre disporre di un blog e di una newsletter. Infatti il blog dà a Google i miei contenuti - adeguati e di spessore - che propone a chi esegue ricerche, mentre la newsletter dà contenuti al mio lettore - che NON svolge ricerche. Quindi Google presenta i miei contenuti a chi effettua ricerche sul mio argomento, mentre la newsletter propone i miei contenuti a chi è già in relazione col blog.
Un blog senza newsletter è confidare nella buona sorte perché i contenuti di valore siano apprezzati: "Speriamo che Google proponga i miei post", mentre una newsletter senza blog è proporre contenuti di valore volatili, fruibili una volta e non più rintracciabili: "Dove ritrovo i contenuti di valore inviati?"
Il blog è stato utilissimo per farmi conoscere. Chi naviga nel web e svolge ricerche dove trova contenuti che indichino le mie competenze? Google dove trova elementi e riferimenti miei per propormi come soluzione a richieste e ricerche specifiche? Come farmi conoscere e soprattutto farmi conoscere sempre? Posso farlo con un blog. Anche con un blog.
Oltre che per farmi conoscere, il blog è stato utilissimo per farmi apprezzare soprattuto con contenuti di valore. Ulteriore opportunità per distinguersi e farsi apprezzare. Sempre.
Hai un blog – un bel blog – scrivi contenuti interessanti, apprezzati e di valore. Ma come disporne nel tempo o meglio come farsi rintracciare, come proporli ad altri nel tempo? I social network - facebook ed altri - propongono e presentano contenuti di valore, ma quando consumati sono irrintracciabili o quasi; inoltre Google non propone elementi di facebook a domande e ricerche precise.
Il contenuto interessante e di valore sul blog rimane a disposizione per ricerche e domande precise mostrando - se presente - il mio valore e accrescendo la mia reputazione. Quindi disporre di un blog per farsi rintracciare. Sempre. Pensiamoci!
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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