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In questo settore le più ricorrenti cause di incidenti o contaminazioni sono da imputare a eccessiva confidenza con i prodotti impiegati
Nel catalogo generale di Inail è stato pubblicato un nuovo volume relativo ai diversi ambiti della salvaguardia della sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, la ricerca appena inserita si rivolge al settore agricolo e, nello specifico al comparto produttivo in serra, come recita lo stesso titolo "La ricerca prevenzionale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori agricoli nelle serre".
Il riferimento ad un settore così peculiare si spiega a causa dell'utilizzo che viene fatto di un elevato numero di prodotti fitosanitari (PF), (insetticidi, fungicidi, acaricidi, fitoregolatori, erbicidi, ecc.), destinati alla difesa delle colture dagli agenti dannosi. Tale impiego può comportare un rischio più o meno elevato per i lavoratori in funzione della tossicità intrinseca del principio attivo, dei livelli di esposizione e di assorbimento attraverso le varie vie di penetrazione nell'organismo (inalatoria, cutanea, ecc.) e delle modalità e frequenza d'uso.
“Quando le attività agricole vengono effettuate in serra si ha, da un lato, un accumulo dei contaminanti aerodispersi, dall’altro, un incremento di temperatura e umidità relativa che può potenzialmente condizionare sia la capacità inalatoria che di assorbimento cutaneo. In tale scenario di esposizione, la valutazione del rischio può risultare particolarmente complessa e gli strumenti generalmente utilizzati non risultano sempre efficaci. Malgrado l’obbligo della valutazione del rischio, ai sensi del D.lgs. 81 ad oggi non esiste una procedura formalizzata per la valutazione del rischio chimico per le colture in serra”, si legge nell’introduzione.
La ricerca riassume gli Atti del convegno "La ricerca prevenzionale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori agricoli nelle serre" svoltosi a Lamezia Terme, il 4 Luglio 2016 presso il Centro Ricerche Inail, e più in generale ricostruisce i risultati di una ricerca finanziata anche dal Ministero della Salute, condotta nell'ambito della linea progettuale del piano CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) 2013 Prevenzione infortuni e malattie professionali in agricoltura.
Nella pubblicazione si sottolinea anche come le più ricorrenti cause di incidenti o contaminazioni siano “Da imputare a eccessiva confidenza con i prodotti impiegati (non si tengono in debito conto le avvertenze riportate in etichetta e sulle schede tecniche), al mancato rispetto delle dosi consigliate per i trattamenti, al trasporto dei prodotti con mezzi non idonei, ad insufficienze riguardo allo stoccaggio ed alla conservazione (locali non idonei, scarse avvertenze riguardo la loro custodia, commistione di più prodotti senza verificarne la compatibilità chimico-fisica, mancanza di dispositivo antincendio), oppure al fatto che durante la fase di trattamento non si tengono in conto le condizioni meteorologiche avverse (pioggia o vento contrario”.
All’interno del testo viene proposta, pertanto, una ricerca relativa agli scenari di esposizione a pesticidi in serra e alle campagne di misura dei pesticidi nel territorio calabrese, oltre ad essere anche riportato un riferimento sulla percezione del rischio per la salute e sicurezza da parte dei lavoratori stranieri in agricoltura.
La pubblicazione è scaricabile gratuitamente all’indirizzo: https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogo-generale/pubbl-la-ricerca-prevenzionale-per-la-tutela-della-salute.html
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