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Ultima aggiunta alla collana “Salute e sicurezza” realizzata dall'Inail: un significativo contributo alla conoscenza del rischio chimico attraverso una migliore valutazione dei rischi associati alle operazioni di sbarco delle merci
Un ennesimo volume va ad arricchire la collana “Salute e sicurezza” dell’Inail: è il testo dal titolo “Manuale per la valutazione del rischio chimico correlato alle merci sbarcate in ambito portuale”. La pubblicazione, realizzata dalla Direzione Regionale per l’Emilia Romagna ha le sue premesse nel progetto cofinanziato dall’Inail e l’Autorità Portuale di Ravenna e realizzato con la collaborazione dell’Università di Bologna, dello SPSAL di Ravenna, di tutte le aziende portuali, del Coordinamento RSPP e degli RLS di sito e dei Chimici del Porto di Ravenna. L’intendimento che si propone è quello di fornire un significativo contributo alla conoscenza del rischio chimico, attraverso una migliore valutazione dei rischi associati alle operazioni di sbarco delle merci, in modo da prevenire gli incidenti che, soprattutto in questi casi, possono essere molto pericolosi. Con la pubblicazione si intende mettere il modello a disposizione delle realtà portuali che svolgono attività analoghe, nella convinzione che la diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro anche in queste ambito possa contribuire all’incremento dei livelli di salute e sicurezza a garanzia dei lavoratori.
«Ciò che rende il porto un ambito particolarmente complesso e delicato strutturalmente ai fini della sicurezza del lavoro è principalmente la varietà e la mutevolezza degli attori sul campo. In primo luogo le navi, concepite come un “cantiere” a ogni loro arrivo, che vanno allestite migliaia di volte in un anno, per poche ore o al massimo pochi giorni. Da non sottovalutare la copresenza a bordo, sottobordo, in banchina, nei piazzali di molteplici soggetti: equipaggi, dipendenti delle imprese portuali, dipendenti del fornitore del lavoro portuale e somministrati, autotrasportatori, imprese di manutenzione, dipendenti delle agenzie marittime ecc. Vanno tenute in debita considerazione la complessità e la pericolosità delle diverse operazioni lavorative svolte, a causa anche della frequente contemporanea presenza di lavoratori di varie ditte nello stesso ambiente o in ambienti interconnessi. Infine, non vanno trascurati la vicinanza con diverse aree urbane, i potenziali riflessi sull’ambiente e sui cittadini. In questo contesto, la presente ricerca riguarda il rischio chimico in ambito portuale derivante dalle merci appena sbarcate dalle stive delle navi. Infatti, è possibile che, in particolari circostanze, legate alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa o a influenze provenienti dall’ambiente circostante, le stive, al momento dello sbarco, possano configurarsi come ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, e quindi foriere di un rischio chimico tanto più pericoloso in quanto spesso misconosciuto» si legge nell’introduzione.
Dunque, il manuale si propone di fornire un supporto a quanti si trovano a dover operare o gestire la sicurezza in ambito portuale (in primis datori di lavoro e lavoratori e loro rappresentanti e collaboratori, per esempio RLS, RSPP ecc.), con particolare riferimento alla valutazione del rischio chimico derivante dalle operazioni di sbarco delle merci di rinfusa solide. Questo anche perché le proprietà delle merci movimentate, eventualmente modificate e/o combinate con le diverse condizioni microclimatiche possibili e con l’effetto degli agenti atmosferici durante il trasporto in mare e prima delle fasi di sbarco, possono modificare e ampliare il pericolo di intossicazione, di asfissia o esplosione, la cui sottovalutazione può essere causa di infortuni, anche mortali.
Approfondire il rischio chimico e indicare le eventuali misure da predisporre per la sua prevenzione, in relazione alle operazioni di sbarco e imbarco delle merci e pulizia delle stive effettuate dagli operatori portuali significa «poter prevenire tali incidenti e promuovere la diffusione di una cultura della prevenzione tra gli addetti del settore portuale, che possa anche essere da riferimento ed essere esportabile anche per altre realtà diverse».
Per scaricare il manuale:
https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogo-generale/pubb-manuale-valutaz-rischio-chimico-correlato-portuale.html
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