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La pubblicazione illustra la composizione e il funzionamento del Fondo, chiarendo le modalità di erogazione della prestazione aggiuntiva e approfondendo le novità normative più recenti
«Ma non ce n’è di lepri nel bosco, non crescono funghi nella terra rossa dei ricci di castagno, non cresce frumento nei duri campi dei paesi intorno, c’è solo il grigio polverone d’asbesto della cava che dove arriva brucia, foglie e polmoni, c’è la cava, l’unica così in Europa, la loro vita e la loro morte».
È questo allarmante ritratto che Italo Calvino, scrisse nell’articolo La fabbrica nella montagna, pubblicato da l’Unità e datato addirittura 1954, che apre un testo che avremmo preferito non fosse mai esistito.
Si tratta dell’opuscolo dal titolo “Quali sono e come funzionano le prestazioni in favore dei soggetti colpiti da malattie asbesto-correlate e dei loro superstiti” realizzato dal Fondo per le vittime dell’amianto in occasione dei 25 anni dall’approvazione della Legge n. 257 del 1992, con la quale l’Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo a vietare l’estrazione, l’importazione, la lavorazione, l’utilizzo, la commercializzazione e l’esportazione dell’amianto e dei prodotti che lo contengono. Ciononostante, la drammatica “questione amianto” non può ancora essere purtroppo considerata chiusa: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, infatti, nel mondo le persone ancora esposte all’amianto nei luoghi di lavoro sono circa 125 milioni. Solo in Europa sono 15mila le morti asbesto-correlate che avvengono ogni anno e l’amianto è responsabile di circa la metà di tutti i decessi per cancro sviluppato sul posto di lavoro.
Questo anche a causa del fatto che questo materiale è stato largamente utilizzato per quasi 50 anni per la coibentazione di edifici, tetti e navi, come materiale da costruzione per l’edilizia – sotto forma di composito fibro-cementizio per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici e canne fumarie – ma anche per produrre indumenti e parti meccaniche. E proprio per la sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa ancora oggi continua a essere presente in moltissimi edifici, macchinari e manufatti.
Dunque, in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto (28 aprile), l’Inail ha pubblicato sul proprio sito l’opuscolo dedicato al Fondo istituito con la legge finanziaria del 2008 (244/2007) per garantire un ulteriore indennizzo economico ai titolari di rendite per malattie correlate all’esposizione a questo materiale molto nocivo e, in caso di morte, ai loro eredi.
Come sottolineato da Giuseppe D’Ercole, Presidente del Comitato amministratore del Fondo, "Per le vittime 'non professionali' l’esperienza di questi primi due anni ci segnala due problemi sottovalutati. Il primo è la forte carenza di informazione. La pubblicazione, merito dell’Istituto che ha accolto prontamente la sollecitazione del Comitato amministratore del Fondo, ha il compito di sopperire a questa lacuna che ha colto tutti di sorpresa. Il secondo, che deve far riflettere, è che il dramma del mesotelioma, nei casi in cui la diagnosi arriva in una fase molto avanzata della malattia, non lascia nemmeno le energie per chiedere aiuto. La diffusione di questo opuscolo nei centri specialistici ospedalieri potrebbe essere di pronto supporto".
Al suo interno, la pubblicazione chiarisce le modalità di erogazione di questa prestazione aggiuntiva, approfondendo anche le novità normative più recenti: da quella contenuta nella legge di stabilità 2015 (190/2014), che ha esteso in via sperimentale i benefici del Fondo ai malati di mesotelioma non professionale che hanno contratto la patologia per esposizione familiare o ambientale, alla nuova prestazione a favore degli eredi dei lavoratori portuali deceduti per malattie asbesto-correlate, istituita dalla legge di stabilità 2016 (208/2015).
Ricordiamo che il finanziamento del Fondo è a carico, per tre quarti, del bilancio dello Stato e, per un quarto, delle imprese, con un’addizionale sui premi assicurativi relativi ai settori di attività che hanno comportato una maggiore esposizione all’amianto.
Per scaricare (gratuitamente) l’opuscolo e per ulteriori informazioni: https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogo-generale/pubbl-fondo-per-le-vittime-dell-amianto.html
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