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Sarà membro di un tavolo di lavoro creato per rilanciare la lotta all'illegalità nel distretto tessile toscano: un modello di lavoro per tutto il Paese
Il progetto “Lavoro Sicuro” nasce in Toscana a seguito di una tragedia, quella avvenuta l’1 dicembre 2013 nel pratese, dove nel rogo di una azienda persero la vita 7 lavoratori cinesi, cinque uomini e due donne. Le vittime non solo lavoravano nello stabilimento andato in fiamme, ma ci vivevano pure, evidentemente in condizioni ai limiti dell'umanità. A seguito di questo doloroso evento la Regione Toscana ha deciso di intervenire con un'iniziativa volta a prevenire ulteriori tragedie, contrastando con maggior efficacia le situazioni di illegalità e la carenza di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro. È evidente che la Regione con questo progetto ha voluto combattere in maniera netta e decisa quell'illegalità, non solo delle aziende cinesi, che non priva i lavoratori i diritti più basilari, quell'illegalità che rappresenta la punta di un iceberg fatto di economia sommersa e lavoro nero: un iceberg che - secondo i dati raccolti nel 2013 dall’Irpet (Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana) - varrebbe almeno un miliardo di euro l'anno.
Prima dell’estate del 2014 vennero assunti più di settanta Tecnici della Prevenzione nelle ASL di Prato, Empoli, Firenze e Pistoia, impegnati a controllare più di 7700 aziende in tre anni di fitto lavoro. Le prime attività partirono a settembre 2014. Non solo controlli, ma anche percorsi di rientro e 'affiancamento' alle aziende, con l'aiuto delle associazioni di categoria e degli ordini dei professionisti. Repressione, ma anche prevenzione per eradicare quelle situazioni di sfruttamento e disprezzo dei diritti umani che nessun paese civile può permettersi.
Nonostante questi sforzi però, pochi giorni fa, la nota trasmissione televisiva “Striscia la Notizia” mandava in onda un servizio relativo alla situazione di alcuni bambini in aziende cinesi del settore tessile, che seguono i genitori e giocano o semplicemente vivono in luoghi insalubri, pericolosi, vicino ai macchinari e alle sostanze chimiche utilizzate nelle lavorazioni. Ulteriori reportage dimostrano come in queste aziende, nonostante l’aumento dei controlli, a tutt'oggi manchino le più basilari forme di prevenzione dei rischi e tutela della salute dei lavoratori.
È evidente che c’è ancora tanto lavoro da fare e proprio per questa ragione il CNPS (Coordinamento Nazionale Prevenzione e Sicurezza) e CONFINTESA, per rispondere all’esigenza di dare davvero una svolta in direzione di una maggiore sicurezza, organizzano nel mese di febbraio un Tavolo Tecnico, che si svolgerà a Firenze, relativo al progetto Lavoro Sicuro attivato dalla Regione Toscana. L'obiettivo del Focus Group sarà quello di analizzare le criticità ed i punti di forza di tale progetto. Al termine dei lavori verrà inviato un report ai ministeri competenti.
AiFOS avrà il piacere e l'onore di essere rappresentata al tavolo tecnico attraverso la parteciapzione del Consigliere Nazionale Matteo Fadenti. La sua dichiarazione: «È troppo importante contrastare energicamente queste situazioni. Non ne farei però una questione di territorialità puntando il dito contro la Toscana o solamente contro le aziende cinesi. Basti pensare a quanto accaduto recentemente nell’azienda metalmeccanica Milano: le situazioni di insalubrità e di insicurezza colpiscono purtroppo diverse realtà in tutto il territorio italiano. Troppo spesso manca la percezione del rischio, troppo spesso manca la formazione dei datori di lavoro, dei lavoratori ma anche purtroppo di chi controlla. La formazione deve essere il punto di partenza. Parteciperemo al tavolo tecnico per capire le problematiche, per dare soluzioni e per ribadire l’importanza della formazione sulla sicurezza. Troppo spesso abbiamo a che fare con attestati rilasciati senza effettuare corsi, troppo spesso la carenza di controlli fa sì che si inneschino situazioni di grande pericolo per i lavoratori e per tutte le altre persone presenti sul luogo di lavoro».
«Auspico - conclude Fadenti - con il tavolo tecnico riusciremo a porre in evidenza punti critici del progetto e spunti di lavoro, per trarre conclusioni che possano essere d’aiuto sia per il progetto stesso che per tutte le altre regioni che vorranno intraprendere iniziative simili».
Per ulteriori informazioni sul progetto Lavoro Sicuro http://www.regione.toscana.it/progetto-lavoro-sicuro
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