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La crescita della complessità nella nostra società e nelle nostre imprese ha superato la nostra comprensione di come i sistemi complessi funzionano e, talvolta, falliscono
Questo libro, la cui traduzione italiana del titolo è ben diversa dall’originale Drift into failure. From hunting broken components to understanding complex system, analizza una problematica che tutte le organizzazioni sono chiamate ad affrontare, specie in ambienti incerti e mutevoli che caratterizzano la società attuale. Questo perché “La crescita della complessità nella nostra società e nelle nostre imprese ha superato la nostra comprensione di come i sistemi complessi funzionano e, talvolta, falliscono”.
Per questo il libro si propone di esplorare la teoria della complessità e del pensiero sistemico per meglio comprendere come i sistemi complessi possano "andare alla deriva verso il fallimento".
Proviamo a spiegare l’idea presentata: come lo stesso Dekker scrive nel testo, “I modelli sono definiti tali per una ragione: sono infatti astrazioni, semplificazioni o forse niente altro che speranze e proiezioni”. Di fatto, sacrificano sempre qualcosa e non sono certo perfetti altrimenti, se rappresentassero completamente le dinamiche, fallirebbe lo scopo stesso del modellare: la questione è, allora, comprendere “se i modelli sacrificano aspetti rilevanti o fondamentali del mondo che vogliamo comprendere e controllare.”
Se la “deriva verso il fallimento” è l’esito di un declino graduale verso il disastro “guidato da pressioni ambientali, tecnologie indisciplinate e processi sociali che rendono normali i rischi crescenti”, nessuna organizzazione può dirsi immune dal rischio di questa deriva proprio in quanto “i fallimenti non sono che un effetto collaterale del normale funzionamento”. Le stesse caratteristiche che garantiscono il raggiungimento degli obiettivi organizzativi risulteranno allo stesso tempo minacciate da quegli obiettivi: così è proprio il “perseguimento dell’obiettivo che crea le condizioni per il suo eventuale collasso” e perfino le organizzazioni ben condotte mostrano questo schema.
Se è questo il funzionamento non sono i fallimenti a spiegare gli incidenti ma il perseguimento stesso degli obiettivi a produrli: non è qualcosa che funziona male da cui scaturiscono, ma proprio perché si “opera bene”; gli incidenti accadono senza che nulla si rompa o nessuno sbagli o violi le regole. Ma solamente per la “deriva del fallimento” insita all’interno dell’organizzazione stessa.
Come si evince, certamente parliamo di un libro “complicato” ma assolutamente originale e utile ad allargare i propri orizzonti di quello che è il contesto di salute e sicurezza sul lavoro e le filosofie poste alla base di ogni procedura che viene istituzionalmente proposta o realizzata. E’ scritto da uno dei massimi studiosi (e critici) dal sistema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro: Sidney Dekker è infatti un docente presso Griffith University in Australia, dove ha fondato il laboratorio “Safety Science Innovation Lab”, ed è professore onorario presso la Facoltà di Psicologia dell’Università del Queensland (nonché, come riporta il suo curriculum, professore onorario di Fattori umani e Sicurezza dei pazienti al Royal Hospital per bambini a Brisbane).
Il professore, uno dei massimi critici di Vision zero e dei suoi fondamenti, vuole proporre l’idea che gli incidenti e i disastri emergano opportunisticamente, non casualmente, proprio dalle reti di relazioni che alimentano il successo e che, si suppone, proteggano le organizzazioni. Illustrando i fenomeni della sicurezza da questa prospettiva, Dekker, con questo scritto, arriva a sviluppare una sorta di vocabolario che ci consenta di orientarci nella complessità e di trovare nuove vie per gestire la deriva verso gli incidenti.
Riportiamo un estratto di quello che scrive lo stesso autore nella prefazione per dare un ulteriore descrizione dell’opera: “La crescita della complessità nella nostra società e nelle nostre imprese ha superato la nostra comprensione di come i sistemi complessi funzionano e, talvolta, falliscono. Siamo capaci di costruire cose (a esempio, pozzi di petrolio sottomarini, martinetti di sollevamento, obbligazioni derivate) di cui siamo in grado di comprendere le proprietà solo se le isoliamo. Ma nelle società competitive e regolate, le connessioni aumentano, le interdipendenze si moltiplicano, la complessità si diffonde.
Interconnessioni e interdipendenze rendono ogni organizzazione un sistema complesso. Gli incidenti, i disastri e la stessa sicurezza sono qualità emergenti dalla complessità. Da ciò nasce la necessità di un pensiero sugli incidenti e sulla sicurezza diverso da quello tradizionale.
Che cosa hanno in comune il collasso degli strumenti finanziari derivati e il martinetto sollevatore del timone di coda di un aereo di linea? O la perdita di petrolio nel Golfo del Messico e l ’esplosione dello Space Shuttle Columbia? Questi erano tutti sistemi che sono andati alla deriva verso il fallimento. Mentre cerchiamo di avere successo in un ambiente dinamico e complesso caratterizzato da risorse limitate e molteplici obiettivi in conflitto tra loro, con una successione di piccole decisioni quotidiane, possiamo produrre disastri su grande scala.
Ci è difficile afferrare la complessità e la normalità che danno origine a eventi così grandi. Per questo, ci impegniamo nella caccia alle componenti rotte, alle proprietà aggiustabili, alle persone che possono essere prese come responsabili. Le nostre analisi del fallimento dei sistemi complessi rimangono così depressivamente lineari e componenziali: prigioniere nello spazio di idee definite da Newton e Cartesio più di 300 anni fa”.
Il libro è stato tradotto da Attilio Pagano, laureato in psicologia delle organizzazione e autore a sua volta di diverse pubblicazione sul tema della lettura critica delle organizzazioni e vale la pena di essere preso in considerazione: per approfondire non tanto gli elementi del lavoro ma le teorie su cui si poggia l’intelaiatura dei processi alla base del modo “occidentale” di valutazione dei rischi e della ricerca di soluzioni sempre più adeguate.
Per acquistare il volume: http://www.hireliaedizioni.it/products/sicurezza-e-pensiero-sistemico/
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