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Un report dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) esplora opportunità e sfide per l'uguaglianza di genere alla luce delle recenti trasformazioni del mercato del lavoro
L'intelligenza artificiale sta trasformando il mercato del lavoro, cambiando la quantità e la qualità dei lavori e delle attività settori e condizioni di lavoro. L'ondata di automazione del lavoro resa possibile dall'intelligenza artificiale è caratterizzata dalla crescente capacità delle macchine di svolgere un ventaglio di attività e copiti molto più ampio rispetto a quanto i precedenti progressi tecnologici abbiano mai reso pissibile. Questi processi di automazione influiscono sia negli ambiti occupazionali tradizionalmente maschili quanto in quelli famminili, ma il rischio di perdita del lavoro è leggermente più elevato per le donne le quali, mediamente, hanno probabilità più alte di lavorare in settori che comportano un alto grado di routine e compiti ripetitivi (es. lavoro di supporto agli impiegati/segreteria o commercio al dettaglio).
Lo scenario più plausibile è che, anziché essere completamente automatizzati, la maggior parte dei posti di lavoro siano destinati ad una trasformazione, con i lavoratori destinati a svolgere quei compiti che integrano le nuove tecnologie. È necessaio porre in essere a livello europeo e quindi nazionale politiche di genere che indirizzino e orientino questi cambiamenti tecnologici, per garantire inclusività e uguaglianza di genere nel mercato del lavoro.
In parallelo, la progressiva adozione della tecnologia e la crescente domanda di nuovi prodotti e servizi stanno guidando lo sviluppo di posti di lavoro nell'intelligenza artificiale. Tuttavia, i dati disponibili indicano una rilevante disparità di genere tra i professionisti dell'intelligenza artificiale, con prevalenza maschile nella progettazione, codifica, ingegnerizzazione e programmazione di tecnologie di intelligenza artificiale. Di tutti i professionisti con competenze nell'ambito dell'intelligenza artificiale nell'UE e nel Regno Unito, solo il 16% sono donne. Il divario di genere in questo settore, inoltre, si allarga di pari passo con l'aumento del'anzianità lavorativa. Tra i professionisti con almento 10 anni di esperienza lavorativa nell'ambito del'intelligenza artificiale, la quota femminile è pari al 12%, quota che sale al 20% se si prendono in considerazione i lavoratori con esperienza minima (0-2 anni).
Sono diversi i fattori chiave che concorrono ad ostacolare la presenza femminile nel settore: vi sono barriere che abbassano la probabilità che una donna faccia ingresso campo attraverso l'istruzione e la formazione (es. stereotipi di genere, divario di genere in competenze digitali e scelte educative), barriere di genere nei percorsi occupazionali delle donne come ad esempio ambienti di lavoro a forte predominanza maschile, episodi di molestie sessuali e difficoltà di accesso al credito per le donne.
Sulla base di queste e molte altre evidenze, l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) ha realizzato il report "Artificial intelligence, platform work and gender equality" (in lingua inglese) scaricabile all'indirizzo: https://eige.europa.eu/publications/artificial-intelligence-platform-work-and-gender-equality-report.
L'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) è un organismo autonomo dell'Unione europea istituito istituito dal Consiglio dell'Unione europea nel 2006 con il compito di promuovere la parità tra i sessi e combattere le discriminazioni basate sul sesso.
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