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Il rapporto della Commissione mondiale sul futuro del lavoro affronta i cambiamenti più significativi del mondo del lavoro a livello globale e le sfide che ne discendono per i Governi e le Istituzioni
Guy Ryder, Direttore Generale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), in occasione dell'apertura a Ginevra del Centenario dell'Organizzazione ha presentato il Rapporto elaborato dalla Commissione Mondiale sul Futuro del Lavoro, istituita nel mese di agosto del 2017.
Il Rapporto, che verrà discusso nel corso della prossima Sessione della Conferenza Internazionale del Lavoro (in programma a Ginevra, dal 10 al 21 giugno 2019), costituisce un documento di particolare rilievo in cui vengono affrontati i cambiamenti più significativi del mondo del lavoro a livello globale e le sfide che ne discendono per i Governi e le Istituzioni nazionali ed internazionali.
“Si prospettano innumerevoli opportunità per migliorare la qualità della vita lavorativa, ampliare le scelte, colmare il divario di genere, rimediare alle disuguaglianze e altro ancora. Tuttavia questo non accadrà senza un’azione decisiva che affronti l’incertezza e l’acuirsi delle disuguaglianze nel mondo”, è riportato all’inizio della sintesi del rapporto, disponibile anche in italiano e inserita nella pagina dedicata sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Questo perché nello scenario proposto il lavoro dei prossimi anni sarà caratterizzato da nuove opportunità correlate al progresso tecnologico (intelligenza artificiale, l’automazione e la robotica), ma “chi perde il lavoro nel processo di transizione sarà forse chi è meno attrezzato per cogliere le nuove opportunità. Il patrimonio attuale di competenze non corrisponderà a quello richiesto dai lavori di domani e le competenze nuovamente acquisite potrebbero rapidamente diventare obsolete”
La stessa ambivalente prospettiva sarà data dalla cosiddetta ‘transizione ecologica’ delle nostre economie che, se da un lato “creerà milioni di posti di lavoro man mano che saranno adottate pratiche sostenibili e tecnologie pulite”, all’opposto farà scomparire intere categorie di lavoratori in virtù del ridimensionamento delle industrie ad alta intensità di carbonio e di risorse.
“Questi cambiamenti offrono nuove possibilità di creare società più attive e inclusive attraverso servizi di assistenza e cura alle persone. Dobbiamo cogliere le opportunità offerte da questi cambiamenti al fine di creare un futuro migliore e fornire sicurezza economica, pari opportunità e giustizia sociale, come pure rafforzare il tessuto delle nostre società” è la considerazione della Commissione Mondiale sul Futuro del Lavoro.
I suggerimenti riguardano la necessità di rivitalizzare il contratto sociale “che garantisca equa partecipazione dei lavoratori al progresso economico, il rispetto dei diritti e la protezione contro i rischi”, proponendo un piano “incentrato sulla persona che rafforzi il contratto sociale mettendo le persone e il loro lavoro al centro della politica economica e sociale e delle pratiche del business. Questo piano poggia su tre ambiti di azione che, insieme, genereranno crescita, equità e sostenibilità per le generazioni presenti e future”.
I tre ambiti sono:
Nelle considerazioni finali la Commissione chiede alle parti interessate di “assumersi la responsabilità di costruire un futuro del lavoro giusto ed equo. Un’azione urgente per rafforzare il contratto sociale in ogni paese richiede un incremento degli investimenti nel potenziale umano e nelle istituzioni del mercato del lavoro, e di trarre vantaggio dalle opportunità di lavoro dignitoso e sostenibile. I paesi devono porre in essere strategie nazionali sul futuro del lavoro attraverso il dialogo sociale tra governi e organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro. Raccomandiamo che tutte le istituzioni multilaterali competenti rafforzino il loro lavoro comune su questo piano”.
Per ulteriori approfondimenti:
http://www.lavoro.gov.it/notizie/pagine/rapporto-della-commissione-mondiale-sul-futuro-del-lavoro.aspx/
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