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La Grecia è l'unico Paese della UE-27 a centrare l'obiettivo decennale prefissato per il 2020 cioè il dimezzamento delle vittime della strada rispetto al 2010
Sono 18.844 le vittime della strada registrate nella UE nel 2020, con una diminuzione del 17% rispetto al 2019. Il calo senza precedenti è intuibilmente riconducibile alle misure di restrizione agli spostamenti imposte dalla pandemia di Covid-19, grazie alle quali sono state salvate circa 3.900 vite. Negli ultimi 10 anni il calo della mortalità stradale è del 37%: un risultato importante anche se non sufficiente per centrare l'obiettivo di dimezzare i morti sulla strada nel 2020 rispetto al 2010.
Sono questi alcuni dei dati salienti contenuti nel 15° rapporto sulla sicurezza stradale pubblicato dal Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (European Transport Safety Council, ETSC).
Il Direttore Esecutivo di ETSC, l'italiano Antonio Avenoso, lancia una provocazione: «La sicurezza stradale è un problema di salute pubblica. Il Covid ha ucciso in un anno 4 milioni di persone nel mondo. Nell'ultimo decennio, almeno 13 milioni sono i morti sulle strade del mondo. La straordinaria e necessaria risposta globale alla pandemia di Covid ha mostrato come i responsabili politici e la società nel suo insieme possano agire quando la maggior parte delle persone lavora per un obiettivo comune. Possiamo applicare la stessa attenzione alle sfide della sicurezza stradale?». E prosegue: «Il successo non è garantito. Dopo mesi di lockdown e obbedienza a regole rigide, siamo pronti per un decennio di infrazioni ed eccessi, i nuovi "ruggenti anni '20"? O impareremo da questa esperienza che la vita sulla terra è fragile e ha bisogno di essere protetta? L'Europa ha più che mai bisogno di una leadership politica. Ogni utente della strada ha il diritto e la responsabilità di spostarsi senza mettere a rischio la propria vita o quella degli altri. I decisori politici hanno la responsabilità di costruire un sistema sicuro che aiuti a proteggere tutti. Lo affronteranno con l'energia e la dedizione con cui molti hanno affrontato le sfide imposte dal Covid?».
Infatti, se guardiamo indietro agli ultimi 10 anni scopriamo che - nonostante l'anno pandemico - l'obiettivo di ridurre del 50% rispetto al 2010 le morti sulla strada nella UE entro il 2020 è stato centrato solo da uno stato membro (la Grecia, -54%) mentre la media non supera il -37%. A livello continentale, il calo maggiore si riscontra in Norvegia (-55%, ma fuori dalla UE). L'Italia registra una performance migliore della media quanto a riduzione della mortalità, ma ancora nel 2020 piange 40 morti per milione di abitanti (media UE pari a 42). Guardando ancora più indietro nel tempo, la riduzione dei morti sulle strade italiane sfiora il 70% rispetto al 2001 a riprova del fatto che comunque gli interventi e le campagne poste in essere hanno prodotto risultati davvero importanti.
I nuovi obiettivi fissati da Bruxelles per il 2030 sono nuovamente ambiziosi: dimezzare ulteriormente i morti sulle strade entro il 2030 rispetto al 2020, e lo stesso target è stato imposto per quanto riguarda le lesioni gravi o gravissime. L'auspicio nelle parole di Avenoso: «Forse gli storici sociali tra un secolo, guardando indietro agli ultimi 18 mesi, conieranno due nuovi termini: AC e DC, Ante Covid e Post Covid. La pandemia globale che ha stravolto la vita di così tanti in tutto il mondo ha il potere di rappresentare un punto di svolta storico».
Per scaricare il 15° rapporto sulla sicurezza stradale: https://etsc.eu/15th-annual-road-safety-performance-index-pin-report/
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