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Una ricerca propone l’analisi del mercato del lavoro in Europa, per affrontare tempestivamente le tendenze in atto nel settore produttivo
In un contesto europeo in cui spicca la riduzione della popolazione in età lavorativa, diventano cruciali le innovazioni tecnologiche capaci di aumentare la produttività. Le stesse, però, incidono profondamente sull'organizzazione della produzione di beni e servizi e sul mondo del lavoro. Infatti, sia l'automazione che i nuovi modelli di business abilitati dalla tecnologia sollevano preoccupazioni su una possibile diminuzione dello standard occupazionale, impostato sul tradizionale tempo pieno e lasciano prevedere potenziali perdite di posti di lavoro e qualità del lavoro, in particolare per compiti di routine a bassa specializzazione. Tuttavia, le nuove tendenze del mondo del lavoro portano anche opportunità: questo perché aumentano le tecnologie innovative, le nuove professionalità e la possibilità di avere un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Per avere un quadro europeo su tali scenari è utile leggere la nuova edizione dell'indagine annuale sull'occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa (Employment and Social Developments Review - ESDE2018) realizzata dalla Commissione Europea.
Parliamo di una ricerca che propone l’analisi del mercato del lavoro in Europa, riflettendo proprio le tendenze del settore produttivo nel prossimo futuro dove, appunto, l'accento viene posto sulle opportunità e sui rischi connessi all'innovazione tecnologica, al cambiamento demografico e alla globalizzazione e dove emergono anche tutte le incertezze circa gli effetti futuri dell'automazione e della digitalizzazione del mondo del lavoro. Peraltro, secondo l'Indagine, l’Italia è considerata una delle economie più automatizzabili, vale a dire dove l'innovazione potrà comportare modifiche e miglioramenti significativi del quadro occupazionale.
Oltre ai dati generali - che indicano una crescita del numero degli occupati di oltre tre milioni di unità rispetto al 2016 e l’aumento del numero di ore lavorate per occupato, pur se ancora inferiore ai livelli del 2008 e diminuiscono i livelli di povertà - l’indagine approfondisce proprio gli effetti futuri dell'automazione e della digitalizzazione: se, come accennato le nuove tecnologie potranno offrire ai lavoratori un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, la ricerca evidenzia anche la correlazione tra una crescente incidenza del lavoro atipico e il peggioramento delle condizioni di lavoro, una maggiore volatilità del reddito, una minore sicurezza occupazionale e un accesso insufficiente alla protezione sociale, come nel caso dei lavoratori delle piattaforme digitali.
A tal proposito, per adeguarsi ai cambiamenti la Commissione propone di puntare su una migliore istruzione e una formazione permanente, oltre a far riferimento ad una proposta di direttiva relativa a fornire condizioni di lavoro più trasparenti, che introduce nuove norme minime per tutti i lavoratori, compresi quelli impiegati con forme di occupazione atipiche.
Per approfondire la ricerca ESDE 2018: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-4395_it.htm
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