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La risposta dell'Istituto pone fine al "caso" dell'Ospedale San Martino di Genova e mette la parola fine alla diatriba sull'obbligo vaccinale
A seguito dell'avvio della tanto agognata fase vaccinale per arginare l'emergenza Covid-19, ferve da qualche mese il dibattito circa l'obbligatorietà della vaccinazione, con specifico riferimento ai lavoratori del settore socio-sanitario - quelli maggiormente esposti al contagio e più duramente colpiti dalla pandemia.
Ha suscitato grosso interesse mediatico il caso dell'Ospedale San Martino di Genova dove, nel mese di febbraio, quindici infermieri che avevano rifiutano il vaccino, sono poi risultati positivi al Covid-19. E così tutti a casa, con danno procurato a se stessi e all'ospedale, che si è visto privato di quindici risorse fondamentali in piena emergenza sanitaria. Il direttore generale dell'ospedale, Salvatore Giuffrida, pose in via ufficiale un quesito all'Inail: la malattia contratta dagli infermieri deve ritenersi un infortunio sul lavoro anche nel caso in cui i professionisti rifiutino il vaccino?
È giunta nei giorni scorsi la risposta a carattere ufficiale dell'Istituto, che pone la parola fine alla diatriba vaccinale:
FAI CLIC QUI per scaricare la risposta fornita dall'Istituto.
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