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Riflessioni del Segretario Generale AiFOS Francesco Naviglio all'apertura dei lavori del convegno nazionale AICQ - Comitato Salute e Sicurezza del 9 giugno 2022
“…Se la tecnologia porterà diversi impatti nel mondo del lavoro, ad oggi sarà difficile immaginare, sulla base delle ricerche disponibili, se si avvereranno le previsioni più apocalittiche. Più realistico invece ipotizzare uno scenario di profonda trasformazione composto da distruzione/trasformazione di vecchi lavori e creazione di nuovi. Gli impatti principali si vedranno quindi sulle professioni e sui mestieri che muteranno generando una nuova domanda di professionalità da parte delle imprese , nuovi modelli di organizzazione del lavoro, (anche in relazione a tempi e luoghi), nuove pratiche nelle relazioni industriali e nei modelli di welfare fino ad ampissime conseguenze sulla struttura dei mercati del lavoro, che saranno caratterizzati da una nuova idea di stabilità, non più basata sul posto di lavoro ma sulla costruzione di carriere discontinue…”
Questo paragrafo è tratto dal Libro Bianco “Il Futuro del Lavoro” pubblicato da Adapt e Assolombarda nel maggio 2018.
Il Libro Bianco risale a ben 2 anni prima dell’avvento della pandemia e visto quanto accaduto potremmo dire che per alcuni aspetti è stato un intervento “profetico”! Dal febbraio 2020 abbiamo capito, o siamo stati costretti a capire, che fattori esterni e non dipendenti dalla nostra volontà hanno cambiato e cambieranno sempre più il modo di lavorare. Da questa considerazione siamo partiti nella Commissione AICQ Sicurezza nel definire il titolo di questo convegno.
Come sarà il lavoro nel terzo millennio e, in particolare, quali saranno i rischi prevalenti che dovremo prendere in considerazione. Nell’ultimo periodo, si sono delineati vari tipi di lavoro da remoto, i più comuni dei quali sono il telelavoro e lo smart working. In alcuni contesti si parla addirittura di nomadismo digitale. Queste nuove modalità di lavoro da remoto ci mostrano chiaramente come le tecnologie hanno e stiano trasformando il mondo del lavoro rendendolo, in molti casi, delocalizzato.
La situazione di emergenza che abbiamo attraversato, che ha portato molte più aziende e professionisti a sperimentare soluzioni di telelavoro o smart working, ha dato un’ulteriore forte spinta ad un fenomeno che era già in atto e ha determinato, e sempre più determinerà, la necessità di rivedere i modelli e i processi organizzativi, le modalità di condivisione delle informazioni, le competenze richieste e porterà le strutture aziendali alla ricerca di modi sempre più efficaci nel superare le distanze fisiche. L’emergenza COVID-19 ha determinato una nuova stagione nel mondo del lavoro, dove gli strumenti digitali e di information technology hanno avuto e avranno un ruolo più fondamentale che mai.
Possiamo allora considerare la pandemia come una ottima occasione, pur nella sua tragicità, per sperimentare nuovi strumenti e soluzioni lavorative oltre che momento propizio per allenarci nel cambiare il modo di intendere il lavoro, a comprendere come cambiare modalità di lavoro senza perdere in efficienza. È stato questo un periodo fondamentale per aziende e professionisti per prepararsi, in maniera proattiva, al mondo del lavoro che verrà.
Parlando di lavoro nel terzo millennio, è bene sottolineare come l’impiego dell’intelligenza artificiale (IA), in moltissimi ambiti della nostra vita lavorativa e di tutti i giorni, non è cosa recente, ma ultimamente è stato contraddistinto da una maggiore velocità e pervasività. Non è quindi da sottovalutare l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro. Ovviamente il livello di capacità delle macchine che utilizzano l’intelligenza artificiale è determinante nel prefigurare un ruolo più o meno centrale della persona nel lavoro: sempre più presente all’interno dei luoghi di lavoro, la produzione automatizzata presenta crescenti sfide per quanto riguarda il futuro della gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.
Diversi studi, tra cui quelli dell’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro EU-OSHA, stanno approfondendo i risvolti per la salute e sicurezza dei lavoratori impegnati in attività gestite dall’automazione e dalla robotica avanzata all’interno dei luoghi di lavoro. L’intelligenza artificiale e la robotica, per esempio, sono ultimamente molto usate per la realizzazione di sistemi finalizzati alla riduzione delle malattie professionali determinate dall’affaticamento muscolo-scheletrico.
Per consentire alle persone di stare al passo dell’innovazione sarà necessario, a livello aziendale e territoriale, realizzare sistemi e ambienti, anche digitali, di apprendimento, integrazione e riqualificazione delle conoscenze capaci, in prospettiva, di garantire una “formazione predittiva”. Dovremo essere in grado di anticipare, in un contesto di rapida obsolescenza di professioni e competenze, l’apprendimento delle nuove conoscenze necessarie nel futuro prossimo.
È su questi temi che AiFOS, network specializzato nella diffusione della cultura della sicurezza, sta sempre più impegnandosi al fine di favorire una progressiva diminuzione degli infortuni sul lavoro e la diffusione di ambienti di lavoro sani e sicuri.
Pubblicato il: 10/06/2022
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì
9.00 - 12.00 | 14.30 - 17.00
Tel. 030 6595031
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
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