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Paola Favarano, formatrice e Consigliere Nazionale AiFOS, propone spunti, riflessioni e...uno sketchnote
In questi mesi molti di noi formatori hanno scoperto i webinar. Per alcuni è stata una bella scoperta per altri una vera e propria violenza… per me è stata fonte di apprendimento…
Personalmente ne sto apprezzando la versatilità e le potenzialità fra cui la capillarità e la tempestività con cui possono essere erogati, la possibilità di spezzettare i corsi in moduli di durata contenuta (2/3 ore) la possibilità di garantire un certo livello di relazionalità con i partecipanti, mantenendo alto il livello di soddisfazione.
Ovviamente non tutto che ciò che si fa in aula può essere riprodotto in un webinar, ma sicuramente alcuni suggerimenti possono permetterci di essere più efficaci, portandoci a casa maggiore soddisfazione e risultati a volte sorprendenti.
Ecco i 5 punti che per esperienza ritengo imprescindibili per una buona riuscita di un webinar.
Esattamente come per il corso in aula è fondamentale progettare in modo dettagliato ciò che si andrà a proporre.
Il diavolo si nasconde nei dettagli, quindi vi consiglio di progettare fin nei particolari la sequenza delle informazioni e delle attività previste durante il webinar. Io individuo intervalli di 15 minuti al massimo in cui faccio fare cose differenti, magari anche trattando lo stesso focus. L’improvvisazione nei webinar si fa notare in modo spiacevole: si perde tempo e dimostra sciatteria…
Ecco a cosa prestare attenzione:
La gestione del tempo nei webinar è decisamente dilatata, spiegare un esercizio è più difficile far accedere alle aule per le esercitazioni richiede tempo per verificare che tutti ci siano riusciti. Per questo è importante definire una scaletta e rispettare i tempi, dando però il giusto tempo ad ogni cosa: trovate sempre un modo per interagire con i partecipanti, a volte sono silenziosi, magari non li vedete, ma hanno bisogno di confrontarsi con voi…
Ah…ritardare l’inizio o la fine di un webinar è moolto scortese… rispetto al corso in aula io esattamente 5 minuti dopo mi sono organizzata per fare altro
Testate prima gli strumenti che volete utilizzare usando anche dispositivi differenti, avendo sempre un piano B: provate su un cellulare, un tablet o un altro pc da usare per emergenza e cercate di avere una connessione di rete alternativa per ogni evenienza: col black out la rete non funziona, il 4 g del cellulare sì…provato sulla mia pelle!
Puntate tutto sul coinvolgimento! Fate domande e sollecitate gli interventi dei partecipanti utilizzando tutti gli strumenti che avete a disposizione, ecco con quali strumenti:
Nel webinar entrano in gioco competenze tecniche e difficoltà tecnologiche che possono mettere molta ansia: la connessione che salta l’audio che non funziona, il file che non si carica, i partecipanti che non riescono ad entrare, ecc,
Il mio suggerimento è quello di farvi aiutare da un tutor tecnico che vi può alleviare l’ansia e gestire gli aspetti di regia che renderanno il vostro webinar fluido e appassionante. Allora, siete pronti per ricominciare l’orgia di webinar?
Io spero che la seconda ondata sia meno “obbligatoria”, più consapevole e più piacevole, ma un ultimo consiglio: dedichiamo tempo a formarci sulla tecnologia e su questi nuovi canali…è il nostro futuro!
Vi lascio quindi con uno sketchnote riassuntivo dei 5 punti che abbiamo visto insieme che spero vi possa essere utile!
Avete qualche suggerimento aggiuntivo su strumenti che utilizzate? Volete commentare questo articolo? Scrivetemi a paola.favarano@aifos.it
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