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5,5 decessi ogni 100mila lavoratori, forte calo delle denunce di malattia professionale e ovviamente la nuova tipologia di infortunio creato dalla pandemia
L’emergenza sanitaria scoppiata all’inizio del 2020 e la conseguente sospensione delle attività di interi settori hanno rappresentato uno shock improvviso per la produzione di beni e servizi e, di conseguenza, per il mercato del lavoro, con ripercussioni che saranno di lungo periodo e potrebbero anche comportare cambiamenti strutturali del sistema economico. Il quarto Rapporto annuale sul mercato del lavoro, frutto della collaborazione tra Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal, grazie alla valorizzazione delle diverse fonti di informazione sull’occupazione offre una lettura integrata della situazione nel nostro Paese nell’anno della pandemia da Covid-19, che ha pesantemente condizionato gli sviluppi dell’economia e della società.
“L’esperienza maturata durante il periodo dell’emergenza sanitaria – spiega il presidente dell’Inail Franco Bettoni – porterà l’Istituto a occuparsi ancora di più dei cambiamenti nel mondo del lavoro, attraverso l’attuazione di politiche di prevenzione che ben si adattano ai molteplici fattori che caratterizzano il nostro sistema economico e sociale”. Per Bettoni, infatti, “la prevenzione rimane sempre l’arma vincente per il contrasto degli infortuni sul lavoro, sia per il contagio da Covid-19, sia per tutti gli altri rischi che continueranno a essere presenti nello svolgimento delle attività lavorative”.
Per approfondire visita la pagina dedicata sul sito Inail.
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