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Si accentua a novembre l'andamento già registrato nei primi dieci mesi del 2018: già oltre 1000 morti bianche, in attesa dei dati di dicembre
Pubblicati nella sezione "Open data" del sito Inail i dati analitici delle denunce di infortunio e malattie professionali presentate all'Istituto nel mese di novembre, e quindi anche i dati aggregati dei primi undici mesi del 2018, che evidenziano come i casi di infortunio mortale denunciati all’Inail tra gennaio e novembre 2018 sono aumentati di 94 unità - vale a dire del 9,9% - rispetto all'analogo periodo del 2017, attestandosi a 1046.
Come già preannunciato dall'Istituto nei precedenti bollettini, l’aumento è riconducibile soprattutto all’elevato numero di decessi avvenuti lo scorso mese di agosto rispetto all’agosto 2017, alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti “plurimi” (crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 denunce di casi mortali, e gli incidenti stradali avvenuti a Lesina e a Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti) che hanno causato la morte di due o più lavoratori. Inoltre, tra settembre e novembre gli ultimi incidenti plurimi hanno provocato la morte di due dipendenti dell’Archivio di Stato, vittime di una fuga di gas ad Arezzo, di quattro persone travolte da una frana durante l’esecuzione di alcuni lavori di emergenza a una condotta fognaria danneggiata dal maltempo a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria, di sette lavoratori coinvolti in tre incidenti stradali avvenuti nel Lazio e in Lombardia, e di due operai edili precipitati nel vuoto da una piattaforma di elevazione nel corso di lavori di ristrutturazione di uno stabile a Taranto.
Per quanto attiene alle denunce di infortunio, dai numeri risulta che, nei primi undici mesi del 2018, i casi di infortunio denunciati all’Inail sono stati 592.571, in aumento dello 0,5% rispetto all’analogo periodo del 2017. I dati evidenziano un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 501.274 a 502.093 (+0,2%), sia di quelli in itinere, avvenuti cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 2,6%, da 88.209 a 90.478.
Sia per le denunce che per i decessi, l’aumento riguarda in particolare il settore Industria e servizi, con un picco territoriale nel Nord Italia in particolare Veneto e Lombardi per gli incidenti mortali e Friuli Venezia Giulia per gli infortuni.
L’incremento degli incidenti mortali ha interessato sia i lavoratori italiani (da 798 a 877) sia quelli extracomunitari (da 107 a 123). Dall’analisi per classi di età emerge come quasi una morte su due abbia coinvolto lavoratori tra i 50 e i 64 anni, con un incremento tra i due periodi di 83 casi (da 410 a 493). In aumento anche le denunce che hanno riguardato gli under 34 (da 154 a 187) e gli over 65 (da 72 a 76 casi).
Ultimo elemento considerato sono le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail che, dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, sono tornate ad aumentare: l’incremento si è attestato al +2,2%, pari a 1.187 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (da 53.865 a 55.052). Si tratta di una variazione di poco superiore a quella rilevata nei primi dieci mesi (+1,9%), che rispetto al dato del gennaio 2018, quando l’aumento era stato pari al +14,8%, ha mostrato un trend comunque in diminuzione nelle successive rilevazioni mensili.
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (33.835 casi), insieme a quelle del sistema nervoso (6.248) e dell’orecchio (4.266), nei primi 11 mesi del 2018 hanno continuato a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio (2.463) e dei tumori (2.249). Queste cinque malattie rappresentano circa il 90% del totale dei casi denunciati.
Come riportato nei comunicati dell’Istituto, si ricorda che “nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento. Gli open data pubblicati sono provvisori, perché soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare i casi accertati positivamente sarà infatti necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2018, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia”.
Per ulteriori informazioni:
https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/sala-stampa/comunicati-stampa/com-stampa-open-data-novembre-2018.html
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