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Anche nel 2021 i dati del traffico e degli incidenti in Italia sono stati condizionati dalla pandemia. Istat fornisce un quadro chiaro ed esaustivo
La pandemia di Covid-19 e le misure di contenimento adottate dal governo “hanno condizionato i volumi e l’andamento del traffico, il mercato dell’auto e il profilo di mobilità degli italiani”.
La ricerca Istat 2021 sugli incedenti stradali sottolinea come l’utilizzo dello smart working abbia condizionato i dati annuali, in quanto il lavoro agile
“ha ridotto il flusso di lavoratori negli spostamenti sistematici tra casa e lavoro”. A questo si aggiungano i periodi di didattica a distanza, disposti a seconda della situazione sanitaria locale, i periodi di blocco del traffico tra le 22 e le 5 del mattino nei primi sei mesi dell’anno, a meno di esigenze valide e comprovate.
Nonostante le restrizioni, il 2021 è stato caratterizzato dalla ripresa del traffico, con il naturale allentamento delle misure di contenimento.
“Sulla rete autostradale le percorrenze medie annue dei veicoli riportano un aumento su anno del 23% ma sono ancora inferiori dell’11% rispetto al 2019”, afferma l’Istat.
E con la ripresa dei viaggi si è assistito anche alla ripresa degli incidenti stradali, con un costo sociale che ammonta a 16,4 miliardi di euro nel 2021 (0,9% del Pil nazionale).
Rispetto al 2020, infatti, gli incidenti e gli infortunati sono diminuiti nei mesi di gennaio e febbraio (periodi di restrizione), ma sono aumentati in misura consistente nel periodo marzo-giugno, per tornare a livelli molto vicini al periodo pre-pandemia nella seconda parte dell’anno, segnando, rispetto al 2020, un +20,0% di morti rispetto all’anno precedente, un +28,6% di feriti e +28,4% di incidenti stradali.
Tra i comportamenti errati alla guida i più frequenti si confermano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata.
Per consultare la ricerca Istat completa clicca qui.
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