/ News / Approfondimenti / Malattie asbesto correlate: le statistiche dell'ultimo quinquennio in un opuscolo Inail
L'incidenza delle malattie asbesto-correlate è ancora attuale anche in quei Paesi, come l’Italia, in cui l’amianto è stato messo al bando dai primi anni novanta
Sono passati trent’anni da quando l’Italia ha messo al bando l’amianto con la legge 257/92 e, nonostante ciò, i danni che questo materiale provoca sulla salute dell’uomo sono ancora evidenti. Il processo di sviluppo delle malattie asbesto correlate, infatti, è estremamente lungo: il periodo di latenza supera generalmente i 25 anni e le patologie possono manifestarsi anche dopo 40 anni dall’inizio dell’esposizione all’amianto.
Per garantire una maggior tutela ai malati affetti da patologie legate all’amianto, la Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge di stabilità 2008) ha istituito presso l'Inail il "Fondo per le vittime dell'amianto". I beneficiari del Fondo sono i titolari di rendita diretta ai quali sia stata riconosciuta dall'Inail una patologia asbesto-correlata per esposizione all'amianto e i titolari di rendita a superstiti dei lavoratori vittime dell'amianto individuati ai sensi dell'art. 85 del Testo Unico e successive modifiche ed integrazioni. L’art.1, comma 116, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) ha esteso le prestazioni del Fondo, in via sperimentale, ai malati affetti da mesotelioma riconducibile a esposizione ambientale o familiare all’amianto. La Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021) ha reso stabili tali benefici.
Poiché la “questione amianto” è considerata ancora attuale, la Consulenza statistico attuariale dell’Inail ha predisposto un’analisi statistica riguardante le malattie professionali asbesto-correlate, le rendite per malattie asbesto-correlate erogate dall’Inail, la platea dei beneficiari professionali del Fondo per le vittime dell’amianto e le prestazioni una tantum per mesoteliomi non professionali previste dallo stesso fondo.
Pubblicato il: 10/01/2023
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