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I risultati della vigilanza "110 in sicurezza" sono poco rassicuranti: irregolarità nel 60% delle imprese
Nell'ambito della vigilanza "110 in sicurezza" coordinata dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, è stata effettuata nella giornata di giovedì 27 ottobre un'operazione straordinaria di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e di contrasto al sommerso nel settore delle costruzioni, che ha interessato 377 cantieri in tutto il territorio nazionale (per un totale di 794 aziende), con la sola esclusione delle province di Trento e Bolzano in funzione della loro autonomia speciale.
I risultati dell'attività ispettiva sono tutt'altro che confortanti: sono state riscontrate irregolarità nel 60% delle aziende campionate. 347 le posizioni lavorative irregolari su 1910 totalmente verificate (circa il 18%) e 112 i lavoratori “in nero” (quasi il 6%), tra cui 1 minore e 41 lavoratori extra-UE dei quali 19 senza permesso di soggiorno.
A fronte di queste situazioni irregolari sono state comminate 763 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza e 194 sospensioni dell’attività d’impresa.
In una nota ufficiale il neo Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, dichiara: «Quello della legalità nel mondo del lavoro è un tema strategico per il Paese. Per le sue implicazioni sociali ed economiche sarà fondamentale da un lato investire in orientamento e formazione, a partire dai più giovani e dall'altro sostenere le imprese che si impegnano a lavorare regolarmente, tenendo alto il livello dei controlli. Questo Ministero, in coerenza con gli impegni assunti in Parlamento dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, intende affrontare il tema come prioritario, partendo dalla prevenzione e di conseguenza, dall'aumento della consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro del costo sociale e personale di un infortunio e delle mancate azioni a tutela di salute e sicurezza. Un costo che purtroppo, in alcuni casi equivale alla vita stessa».
In materia di salute e sicurezza, le irregolarità maggiori hanno riguardato le cadute dall’alto e la mancata protezione delle aperture verso il vuoto, l’irregolarità dei ponteggi e l’utilizzo di ponteggi non autorizzati, il rischio elettrico, il mancato controllo delle gru, l’omessa fornitura e utilizzo dei DPI (dispositivi di protezione individuale), la viabilità inadeguata dei cantieri e la mancata protezione da investimento per caduta di materiali dall’alto, l’omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la mancata formazione e informazione dei lavoratori, l’omessa redazione del DVR (documento valutazione rischi), del POS (piano operativo di sicurezza) e del Pi.M.U.S (piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi).
Le violazioni riconducibili ai rapporti di lavoro attengono, oltre al lavoro nero, principalmente a somministrazione illecita e distacchi/appalti non genuini, riqualificazione dei rapporti di lavoro, orario di lavoro, sotto inquadramento dei lavoratori, indebita percezione del reddito di cittadinanza e della Naspi, omissioni contributive e mancata iscrizione alla Cassa Edile.
Leggi il comunicato ufficiale sul sito del Ministero del Lavoro
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