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AiFOS ha reso omaggio al Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con un convegno nazionale presso il CNEL
Dieci anni sono trascorsi dal varo del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81. Non solamente dall’entrata in vigore, ma anche dalla redazione di un testo difficile e criticato che, nel bene e nel male, ha rivoluzionato la gestione della salute e sicurezza sul lavoro nel nostro Paese. AiFOS ha voluto rievocare il contesto storico che permise di dare vita al decreto, delinendo i possibili scenari di sviluppo futuri, in un convegno nazionale svoltosi presso il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro. In tale occasione si sono trovati riuniti alcuni dei protagonisti della scena politica di quei giorni e dei fautori di quella norma.
Nel suo intervento di apertura (link), il Presidente AiFOS Rocco Vitale ha voluto porre in evidenza che, nonostante i dieci anni trascorsi e nonostante le innegabili migliorie apportate alle condizioni di lavoro nel nostro Paese, l'attualità ci mette di fronte oggi come allora alla necessità di adottare maggiori tutele per i lavoratori italiani, sempre soggetti ad intollerabili infortuni sul lavoro dagli esiti a volte irreversibili. Le sue parole sono state anticipate dal gradito intervento fuori programma del Presidente del CNEL Tiziano Treu il quale, nel dare il benvenuto in veste di "padrone di casa", ha ribadito l'impegno del Consiglio ad adoperarsi per la semplificazione del contesto di applicazione del Testo Unico con particolare riferimento alla disamina e vaglio dei contratti nazionali di lavoro con lo scopo di ridurne il numero .
Nelle due sessioni del convegno, moderate dal prof. Michele Lepore e dall'ing. Marco Masi nelle loro vesti di presidente onorario e presidente del Comitato scientifico AiFOS, si sono avvicendati al microfono alcune delle personalità che rappresentavano le istituzioni dell’epoca: Cesare Damiano, Ministro del Lavoro dal 2006 al 2008 e Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Gian Paolo Patta, Sottosegretario di Stato per la salute dal 2006 al 2008 e Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro 2008-2011 e Presidente della Commissione Lavoro del Senato.
In tutti gli interventi è stata ribadita la straordinaria valenza della coesione tra le forze politiche che, in quella situazione emergenziale successiva al drammatico incidente della Thyssen di Torino, contribuì «a creare quell’intermediazione capace di far realizzare il cosiddetto Testo Unico in tempi brevissimi». Se per Sacconi il D.Lgs 81 ha «contribuito alla crescita della consapevolezza sulla salute e sicurezza sul lavoro», Damiano ha ricordato che «venne fatto un grande lavoro, seppur non esente da difetti».
Per contro, sono state evidenziate anche diverse e rilevanti criticità, per una nuova fase di riflessione sul lavoro da svolgere per migliorare l'impianto della norma, adeguandola al mutato contesto economico alla luce delle novità impensabili solo dieci anni fa come l'industria 4.0 o lo smart working. Questo perché i numeri degli infortuni, seppur sensibilmente diminuiti nel decennio trascorso, mostrano negli ultimi mesi segni di inversione di tendenza, e restano comunque a livelli drammatici. Le cause sono molteplici, come «la società al massimo ribasso in cui viviamo» additata da Damiano ma anche - come ribadito da Sacconi - la mancata attivazione di strumenti pratici come il SINP, sistema che «permetterebbe di correggere le storture e orientare nel tempo le azioni correttive» previsto dal Testo Unico ma ad oggi non ancora pienamente operativo. Insomma, si avverte la necessità di una rinnovata attenzione politica al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro dal momento che l'impegno dei governi, nel tempo, si è progressivamente affievolito.
Altri punti salienti del convegno nazionale sono stati: il punto di vista delle Regioni con l'intervento di Nicoletta Cornaggia (link), Coordinatrice del Gruppo Tecnico Interregionale Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, le attività poste in essere dalla Consulta interassociativa Italiana per la Prevenzione con l'intervento di Susanna Cantoni, ma anche le statistiche e l'impegno dell'Inail illustrati nella relazione di Tommaso De Nicola, Vice Direttore Centrale Prevenzione dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.
Prima della chiusura dei lavori ad opera del Segretario Generale AiFOS Francesco Naviglio ha preso la parola anche l'avvocato Lorenzo Fantini, dirigente della divisione Salute e Sicurezza del Ministero del Lavoro al tempo della stesura del Testo Unico ed oggi Direttore dei “Quaderni della sicurezza” di AiFOS. Suo il richiamo alla necessità di adottare una strategia politica capace di mettere tra le priorità dell’agenda il tema della sicurezza dei lavoratori che, «tra infortuni e malattie costa allo stato 100 miliardi di euro l'anno. Tanto quanto una finanziaria: una finanziaria capace di salvare vite umane». Per far ciò, diventa fondamentale la qualificazione delle imprese e la necessità impellente di una reale semplificazione che consenta di «trasformare i documenti in procedure».
Completare il Testo Unico e innovarlo diventano, allora, le linee guida per il futuro e per la creazione di una nuova magna charta dell’era digitale, capace - come teorizzato dal sociologo britannico Anthony Giddens - di «fissare i doveri del capitalismo tecnologico e prevedere un efficace intervento regolatore dello Stato».
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AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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