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L'uscita del Quaderno della Sicurezza n°1 del 2020 - il primo esclusivamente in digitale - coincide con un momento drammatico per il nostro Paese. L'editoriale di Lorenzo Fantini
«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». È stato questo lo slogan che abbiamo deciso di portare avanti nel decennale dei “nostri” Quaderni, sul presupposto che il passato della Rivista costituisca un valore da conservare e portare ad un ulteriore sviluppo. Adesso il momento del cambiamento è arrivato e infatti, con questo primo numero del 2020, i Quaderni della Sicurezza vi sembreranno qualcosa di nuovo e diverso: questo perchè la pubblicazione scientifica trimestrale di approfondimento sui temi della salute e sicurezza sul lavoro è stata completamente rivista e ripensata.
Tanti i motivi: in primo luogo la crescente attenzione che l’Associazione sta dando all’impatto ambientale dei suoi prodotti, compresi quelli editoriali. In ottica di riduzione delle emissioni la pubblicazione sarà esclusivamente on-line, abbandonando il formato cartaceo. Magari all’inizio potrà sembrare un poco più complicato leggere la rivista in questo modo, ma siamo sicuri che lo sforzo che sarete chiamati a fare sarà relativo e potrà contribuire a dare anche solo un piccolo impulso a rendere la sostenibilità ambientale qualcosa di più di un mero concetto. Un dato che potrà confortare è che proprio la digitalizzazione della rivista, che si inserisce nel filone delle iniziative AiFOS votate alla sostenibilità ambientale, eviterà il consumo di 1.720 kg di carta, 26 alberi, 757.000 litri di acqua, nonché 13.072 kWh di energia elettrica all’anno.
È importante sottolineare come questa “svolta digitale” non snaturerà il valore di una pubblicazione che, nei suoi primi 10 anni ha raggiunto risultati impensabili: 40 numeri dedicati a specifiche tematiche di settore, 100.000 copie stampate, oltre 300 autori coinvolti ospitando tra l'altro, contributi di Ministri, rappresentanti delle istituzioni nazionali e europee, oltre alle tante best practice internazionali che sono state proposte in queste pagine, da sempre dedicate alla salute e sicurezza sul lavoro.
I nuovi Quaderni della Sicurezza on-line sono pensati anche come strumento in appannaggio dei giornalisti che potranno avvalersi di uno strumento digitale di consultazione per reportage e approfondimenti tematici, aiutati (così come tutti gli altri lettori) dalla possibilità di trovare agevolmente in via informatica le fonti dei singoli articoli.
Passando al numero che avete sottomano, anzi sott’occhio, abbiamo deciso di dedicare questo primo Quaderno “digitale” ad approfondire un settore (perché tale deve essere considerato) ampio e critico come quello della Logistica.
Mai, e lo dico con grande rammarico, scelta fu più adatta, sia per la enorme incidenza degli infortuni su strada e delle malattie professionali legate a disturbi muscolo scheletrici (fenomeni frequentemente legati alla movimentazione di merci e persone) che, alla luce delle tante notizie sul Coronavirus che caratterizzano la nostra vita in questi mesi, stanno mettendo in particolare difficoltà proprio lo scenario della Logistica in tutte le sue connotazioni. Questo proprio perché, come ribadisce Inail nel contributo a firma di Silvia Amatucci, “i trasporti di merci e persone rappresentano un elemento determinante per lo sviluppo di una civiltà non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale”; tale contesto coinvolge milioni di lavoratori e, a cascata, ha generato in Italia nel solo quinquennio 2014-2018 oltre 212 mila infortuni, con circa 350 eventi mortali.
Per comprenderne la valenza e capire come e dove intervenire, è d’obbligo conoscere a tutto tondo il contesto di riferimento: per questo, abbiamo pensato di proporre contributi profondamente differenti tra loro e che toccano conoscenze universitarie, capaci di ampliare la valenza delle tecnologie digitali a supporto dei processi logistici, come anche la complessità e gli interventi in ambito di trasporto merci e avvalendoci del punto di vista anche di professionisti e società del settore, chiamati a dare una loro visione delle principali criticità e politiche prevenzionistiche messe fino ad oggi in campo.
Questi tanti e diversi elementi hanno come obiettivo quello di consentire di elaborare le politiche del futuro. Anche per questo abbiamo coinvolto Amazon Italia, chiedendo quali siano le loro iniziative intraprese in tema di salute, sicurezza e benessere sul lavoro, per dare concretezza all’efficace slogan: “Il tempo è denaro. Risparmiateli entrambi” senza che ciò vada a discapito della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali dei lavoratori.
Perché la logistica sempre più dovrà fare anche i conti con un nuovo modo di effettuare le consegne a domicilio: “A New York il volume delle consegne giornaliere è passato da meno di 360mila nel 2009 a più di un milione e mezzo oggi. (…) e, solo negli Stati Uniti, sono 165 miliardi i pacchi consegnati ogni anno. (…) Gli imballaggi dei prodotti consegnati a domicilio costituiscono il 30% dei rifiuti solidi generati negli Stati Uniti ogni anno, con il solo cartone che costa la vita a un miliardo di alberi. (…) Le vendite online in tutto il mondo passeranno dai 3.800 miliardi di dollari del 2017 a quasi seimila miliardi nel 2024. Le vendite al dettaglio online ci spingono a comprare sempre di più e a pensare sempre di meno, soprattutto a come arrivano gli acquisti a casa nostra” ha scritto il giornalista Samanth Subramanian nel suo articolo “How our home delivery habit reshaped the world” pubblicato lo scorso novembre sul quotidiano britannico The Guardian[1].
Questo cambiamento è qualcosa a cui occorre prestare la giusta attenzione, specie in termini di salute e sicurezza: cominciano a farlo le più grandi realtà della distribuzione, e questo può fornirci i giusti spunti per impostare le politiche più adatte ad affrontare le sfide che la nuova Logistica pone, anche rispetto ai temi della consulenza e della formazione.
Lorenzo Fantini[2]
[1] https://www.theguardian.com/technology/2019/nov/21/how-our-home-delivery-habit-reshaped-the-world.
[2] Direttore dei Quaderni della sicurezza di AiFOS, avvocato giuslavorista, già dirigente divisioni salute e sicurezza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
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