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Il dibattito contemporaneo sull'utilità e sull'efficacia dell'alternanza scuola-lavoro visto dall'ADAPT
Per una corretta recensione del libro sull’alternanza scuola lavoro curato da Emmanuele Massagli bisogna partire dal conoscere chi ha pubblicato il testo. Si tratta della Scuola di alta formazione in relazioni industriali e di lavoro di ADAPT, associazione senza fini di lucro fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere studi e ricerche nell'ambito delle relazioni industriali e di lavoro in una ottica internazionale e comparata, che si propone un modo nuovo di "fare Università" costruendo stabili relazioni e avviando interscambi tra sedi della alta formazione, mondo associativo, istituzioni e imprese.
Con la pubblicazione di questo e-book ADAPT “intende dare il proprio contributo, provando a superare le sterili opposizioni ideologiche mediante approfondimenti di natura definitoria e riflessioni tratte da esperienze reali”. Una volta comprese le finalità della divulgazione, diventa più semplice cogliere la portata dei contributi raccolti all’interno del testo “Dall’alternanza scuola-lavoro all’integrazione formativa” e comprendere quanto il suo approccio sia atipico e, in qualche modo, “sconvolgente”.
In primo luogo è la premessa del Presidente di ADAPT e docente a contratto di pedagogia del lavoro, Università degli Studi di Bergamo, Emmanuele Massagli a colpirci e lasciarci senza fiato, come fosse un colpo ben assestato di un pugile, non solo cogliendoci impreparati, ma delineando un modo di guardare la tematica assolutamente dirompente. Esagerato? Fate voi, dopo aver letto le poche righe estratte che vi proponiamo:
«Tra le tante critiche che vengono costantemente rivolte alla alternanza tra scuola e lavoro, la più pericolosa non ha la forma di un attacco diretto, bensì quella di una semplice definizione, apparentemente neutrale, elegante e comprensibile a tutti: “l’alternanza scuola-lavoro è un moderno strumento per facilitare il rapporto tra scuola e lavoro”. Tale definizione, in sole nove parole, contiene tre gravissimi errori e due capziose imprecisioni. Ripercorrere queste sviste (nella maggior parte dei casi involontarie, ma non di rado maliziosamente ricercate) vuole dire battere un sentiero più lungo di quello usuale per arrivare alla corretta definizione di questo istituto; una fatica che vale la pena intraprendere in un momento nel quale si parla tantissimo di alternanza, spesso a sproposito.
- L’alternanza è uno strumento: primo errore;
- L’alternanza è un moderno strumento: secondo errore;
- L’alternanza è un moderno strumento per facilitare il rapporto tra scuola e lavoro: terzo errore.»
Ovviamente, il testo proposto è solo l’incipit che lo stesso autore approfondisce nei diversi punti, fino ad arrivare all'assunto:
«Riassumendo: l’alternanza tra scuola e lavoro è una metodologia pedagogica (non uno strumento) da sempre (non da oggi) presente nella formazione italiana funzionale alla crescita integrale del giovane e, per questo, alla sua occupabilità lungo tutto l’arco della vita (non piegata sulla emergenza occupazionale dell’oggi, quindi). Perché questa definizione possa concretizzarsi in percorsi reali è di tutta evidenza la necessità di concepire l’alternanza non come un momento a sé stante, ma in tutto e per tutto come occasione di circolarità tra formazione e lavoro, intese come dimensioni coordinate e non distanti, contemporaneamente concepite ed entrambe funzionali allo stesso scopo ultimo, che è la formazione della persona. È allora fuorviante l’utilizzo dello stesso termine “alternanza” che rimanda al susseguirsi cadenzato di contesti diversi, certo ordinati tra loro, ma non contaminati, in fondo sconnessi, tanto da avere bisogno di essere separati dal trattino posizionato tra i vocaboli “scuola” e “lavoro”. Un millimetro di inchiostro che nasconde un muro di giudizi e pregiudizi che non hanno nulla di grammaticale. Non era questa l’intenzione definitoria del legislatore del 2003; è però indubbio che la diffusione anche tra i non addetti ai lavori del lemma esiga l’individuazione di un termine che risulti subitaneamente comprensibile a tutti. La parola “integrazione”, pur presentando essa stessa dei margini di equivocità, pare più adatta a visualizzare la ricercata circolarità che si vuole conseguire con esperienze di questo genere».
Ebbene, se queste parole hanno lasciato di stucco anche voi, vi consigliamo la lettura dell'e-book. Perché i tanti e rilevantissimi temi sono sviluppati nelle pagine fornendo un’analisi fuori dagli schemi, davvero utile per ottenere nuovi elementi, necessari al farsi una propria idea su cosa significhi fare - e proporre - un progetto non più di alternanza scuola lavoro, ma di una vera e propria integrazione formativa.
L’e-book “Dall’alternanza scuola-lavoro all’integrazione formativa” è scaricabile gratuitamente all’indirizzo:
https://moodle.adaptland.it/pluginfile.php/30699/mod_resource/content/3/vol_66_2017.pdf
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
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