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Commissione Europea

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riducendo le emissioni di CO2;

promuovendo una maggiore sicurezza energetica;

riducendo l'intensità in termini di risorse di ciò che usiamo e

consumiamo.

b) intraprendere una politica industriale specifica per l'era della

globalizzazione

L'UE ha bisogno di una politica industriale che aiuti le imprese, specie

quelle piccole, a far fronte alla globalizzazione, alla crisi economica e al

passaggio verso un'economia a basse emissioni di CO2:

sostenendo l'imprenditoria, per rendere le imprese europee più

robuste e competitive;

prendendo in considerazione tutti gli elementi della catena del

valore, che sta diventando sempre più internazionale, dall'accesso alle

materie prime al servizio di assistenza alla clientela.

Una tale politica può essere elaborata soltanto in stretta collaborazione

con le imprese, i sindacati, il mondo accademico, le ONG e le associazioni

dei consumatori.

Perché una crescita sostenibile?

L'Europa ha bisogno di una crescita sostenibile in primo luogo vista la

sua eccessiva dipendenza dai combustibili fossili: tale subordinazione non

solo espone i consumatori e le imprese a dannosi e costosi shock dei prezzi,

ma costituisce una minaccia alla sicurezza economica comunitaria e

contribuisce al cambiamento del clima.

Per questo è fondamentale focalizzare gli sforzi sull’utilizzo delle

risorse naturali, per le quali, tuttavia, la concorrenza mondiale si

accentuerà esercitando pressioni sull'ambiente. Ecco che, in tale

prospettiva, la stessa UE potrà contribuire a ridurre tali pressioni proprio

mediante politiche di sviluppo sostenibile che si basino sulla riduzione

delle emissioni, lo sfruttare le nuove tecnologie e l’aumentare la

competitività. Centrando gli obiettivi energetici, infatti, si potrebbero

risparmiare 60 miliardi di euro sulle importazioni di petrolio e gas, già

entro il 2020; un aspetto fondamentale sia per la sicurezza energetica che

per ragioni economiche. Inoltre, un'ulteriore integrazione del mercato

energetico europeo potrebbe comportare una crescita del PIL dello 0,6-

0,8%.

Oltre a ciò, facendo fronte al 20% del fabbisogno energetico

dell'Europa mediante fonti energetiche rinnovabili si potrebbero creare