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Mariano Innocenzi, Adriano Papale

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dell'UE-28 per le persone di età compresa tra 55 e 64 anni è aumentato dal

39,9% nel 2003 al 50,1% nel 2013. È aumentata anche l'età media di uscita

dal mercato del lavoro, che è passata da 59,9 anni nel 2001 a 61,5 anni nel

2010 con un trend, negli ultimi anni, in ulteriore crescita. Si definisce,

quindi, una vita lavorativa più lunga per i cittadini europei.

Riguardo le condizioni di lavoro dei lavoratori europei, è stata effettuata

nel 2015 la sesta indagine della Fondazione europea per il miglioramento

delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound), che ha coinvolto 35.765

lavoratori di 35 Paesi europei e ha indagato, tramite un questionario, la

situazione occupazionale, le condizioni fisiche, i rischi psicosociali, i

tempi e il luogo di lavoro, l’organizzazione del lavoro, le competenze, le

relazioni sul posto di lavoro, così come la salute e il benessere. Dai primi

risultati è emerso che i lavoratori di età superiore ai 50 anni sono

maggiormente esposti a condizioni di lavoro difficili sia in termini di

contenuto del lavoro (ambiente, attrezzature, compiti, carico, ritmo, orari

di lavoro) che di contesto del lavoro (nessuna opportunità di formazione,

scarse prospettive di avanzamento di carriera).

La necessità di un approccio olistico

A fronte di questi dati si rende necessario un approccio olistico alla

gestione dell’età nei luoghi di lavoro con azioni su: ambiente di lavoro,

contesto del lavoro, salute fisica e psicologica, formazione e

apprendimento permanente, politiche per la promozione della salute e del

benessere lavorativo. Fondamentale, per la sua riuscita, è il

coinvolgimento del management aziendale e di tutte le parti interessate (in

particolare, i responsabili delle risorse umane e della SSL). Al centro

dell’approccio olistico alla gestione dell’età nei luoghi di lavoro vi è il

concetto di “capacità lavorativa”, cioè l’equilibrio tra le esigenze

lavorative e le risorse individuali: quando lavoro e risorse individuali sono

compatibili, la capacità lavorativa è adeguata. Con l'età crescono le

esperienze e le competenze, ma diminuiscono le capacità funzionali,

principalmente fisiche e sensoriali, per effetto del naturale processo di

invecchiamento. Tali mutamenti devono essere presi in giusta

considerazione dal sistema di gestione della salute e sicurezza delle

aziende, in un’ottica di prevenzione che valuti correttamente i rischi

connessi all’età ponendo attenzione all’ambiente e al contesto lavorativo,