Giovanna Alvaro, Stefano Dellabiancia, Elisabetta Maier
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apprende efficacemente quando si incrociano due dimensioni
fondamentali:
x
la prensione relativa al “come” si prende possesso dell’esperienza
formativa che si sta facendo. Modalità che dipende:
¾
tanto dalla concettualizzazione astratta, ossia dal processo di
astrazione che permette la manipolazione di categorie mentali
(comprehension),
¾
quanto dalle caratteristiche tangibili ed emozionali dell’esperienza
concretamente vissuta;
x
la trasfo
rmazione relativa al “come” si prende possesso
dell’esperienza formativa che si sta facendo, che dipende:
¾
dalla capacità della persona di produrre intenzionalmente una
riflessione interiore (intention),
¾
dalla possibilità di mettere in atto, di sperimentare nel mondo reale
le conoscenze, gli strumenti e le riflessioni personali effettuate grazie
all’esperienza formativa effettuata (extention).
In ragione di quando esposto, è sicuramente necessario continuare a
migliorare l’efficacia degli strumenti di misura del
cosa
rimanga della
formazione in termini di contenuti appresi, fermo restando che in tale
contesto si impone la necessità di sviluppare metodologie più idonee del
semplice test a crocette. Se, infatti, nell’ambito della
informazione
(sapere)
un test con domande a risposte multiple (progettato correttamente ed
onestamente nei confronti dei partecipanti), può costituire un metodo
funzionale
per verificare l’efficacia della tecnica formativa utilizzata,
appena ci spostiamo nelle aree della
formazione
(saper essere) e
dell’
addestramento
(saper fare) lo stesso test perde di significatività.
Occorre pensare, dunque, a prove pratiche, simulazioni, colloqui strutturati
sul campo e, soprattutto, ad un sistema di monitoraggio continuo che
verifichi nel tempo l’applicazione dei comportamenti oggetto della
formazione e la caratterizzazione della efficacia formativa, in termini di
riduzione di incidenti, di non conformità in un SGSL ed anche della
consapevolezza dei lavoratori.
Parallelamente, è indubbio che l’efficacia formativa sia in estrema ratio
un prerequisito all’apprendimento stesso, poiché se la conoscenza
- fosse
anche solo limitata alla dimensione del sapere nozionistico - per esprimere
il suo valore dovrebbe essere acquisita e memorizzata e ciò potrebbe non