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Lorenzo Fantini

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Editoriale

di Lorenzo Fantini

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Quest’anno la ricerca AiFOS ha avuto come oggetto “L’efficacia della

formazione alla sicurezza”. Questo perché la formazione è ormai da tempo

riconosciuta come strumento elettivo per la promozione della cultura della

salute e sicurezza, la diffusione delle conoscenze, il coinvolgimento

partecipato, il miglioramento dei processi produttivi e la valorizzazione del

capitale umano.

Come segnala Inail, dunque,

“La formazione deve essere concepita

come una vera e propria misura di sicurezza, svolgendo una funzione

essenziale per il controllo dei rischi lavorativi”

. La stessa definizione

normativa di “formazione” contenuta nel D.

Lgs. 81/08 indica con

chiarezza come il

“processo educativo”

(articolo 2, comma 1, lettera aa)

abbia un obiettivo specifico, di modifica dei comportamenti umani,

dovendo essere idoneo a

“trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del

sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili

alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei

rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla

gestione dei rischi”

.

In tale ottica, diventa fondamentale trovare i giusti modelli di

valutazione dell’efficacia della formazione, tenendo conto dell’“impatto”

di essa sull’innalzamento del

know how

in tema di prevenzione nei

discenti.

Se al momento tale valutazione si esaurisce normalmente in una verifica

al termine del corso, bisogna anche comprendere come il controllo in

costanza del rapporto di lavoro dell’avvenuta acquisizione delle

conoscenze da parte del discente sarà ben presto una necessità. Non solo,

bisogna anche volgere uno sguardo verso un domani dove la formazione

stessa sarà sconvolta e modificata, adeguandosi alle esigenze e,

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Direttore dei Quaderni della sicurezza di AiFOS, avvocato giuslavorista, già dirigente divisioni salute

e sicurezza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali tra il 2003 e il 2013.