Dedicato a tutte le donne
Bread and Roses
Il pane e le rose
Mentre avanziamo marciando, marciando, innumerevoli
donne morte gridano
nel nostro canto la loro antica richiesta di pane
I loro spiriti sfiniti dal lavoro conobbero ben poco l’arte,
l’amore la bellezza;
sì, è per il pane che lottiamo… ma anche per le rose!
Mentre avanziamo marciando, portiamo giorni migliori
la rivolta delle donne è la rivolta della razza.
Non più schiave e oziose, non più dieci che faticano
ed uno che riposa, ma la divisione delle grazie della vita:
Pane e rose! Pane e rose!
Mentre avanziamo marciando, marciano nello splendore
del giorno
Un milione di cucine affumicate, un migliaio di grigi solai
dove si lavora sono colpiti dalla luce che un sole improvviso rivela perché la gente ci
sente cantare:
Pane e rose! Pane e rose!
Mentre avanziamo marciando, marciando lottiamo anche per gli uomini perché sono
figli delle donne; grazie a noi nascono di nuovo.
Nella nuova vita ci sarà dolcezza dalla nascita fino alla fine;
le anime come i corpi possono morire di fame;
dateci pane, ma dateci anche le rose!
Questa bella poesia, diventata una canzone, del poeta americano James
Oppenheim fu composta nel 1912, dopo una serie di violenti scioperi che
sconvolsero per circa due mesi le industrie tessili della città di Lawrence.
Cantata negli Anni ‘70, da Joan Baez è diventato uno dei canti simbolo del
movimento operaio e delle donne.
Il titolo ed il tema della canzone furono ripresi da un discorso pronunciato, nel
1911 a
Cleveland,da
Rose Schneiderman,leader
femministae
socialistaamericana, che rivendicava il diritto di voto femminile che si concludeva con
queste parole:
«Ciò che la donna che lavora vuole è il diritto di vivere, non semplicemente di
esistere – il diritto alla vita così come ce l’ha la donna ricca, al sole e alla musica
e all’arte. Voi non avete niente che anche l’operaia più umile non abbia il diritto
di avere. L’operaia deve avere il pane, ma deve avere anche le rose.»