Q2, 2016 - Editoriale
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Allora, perché abbiamo scelto di dedicare un numero al rischio
chimico?
Il primo motivo è puramente cronologico, essendo legato agli
importanti interventi in atto e di prossima realizzazione, innanzitutto in
quanto l’Unione europea ha fissato l’anno 2018 come data finale per la
registrazione delle sostanze chimiche che si applica a tutte quelle sostanze
prodotte o importate in quantità superiori a una tonnellata all'anno. Tale
termine diventerà una vera e propria “pietra miliare” - come ricordato nel
contributo che ECHA ha scritto in esclusiva per il nostro Quaderno - per
l'uso sicuro delle sostanze chimiche in quanto, entro tale data, l'ECHA
prevede di ricevere 70.000 registrazioni, per un massimo di 25.000
sostanze. In tal modo sarà possibile ottenere un quadro completo delle
sostanze chimiche sul mercato UE entro il 2018, termine particolarmente
impegnativo da osservare in Italia considerando (per la nota particolare
conformazione del tessuto produttivo del nostro Paese) l’elevato numero
di piccole e medie imprese interessate.
In altre parole, a far data da giugno 2018 ogni cittadino europeo potrà
avere a disposizione un elenco, senza mancanze, di tutte le sostanze
chimiche in uso in Europa, con indicazione del loro impatto sulla salute
umana e sull'ambiente: si tratta di un risultato unico. L’importanza
dell’obiettivo perseguito è bene sintetizzata in un passaggio dell’intervento
ECHA ospitato in questo Quaderno, nel quale si rimarca quanto segue: “Il
viaggio intrapreso, in UE come in Italia, ha dimostrato un’aumentata
richiesta di prodotti chimici più sicuri; inoltre, vi è una spinta crescente
verso l'innovazione e la scelta di alternative più sicure. Questo consente di
dire che, in termini di raggiungimento degli obiettivi fissati dal Vertice
mondiale sullo sviluppo sostenibile, l'UE ha fatto notevoli progressi, anche
se il percorso intrapreso non può certamente considerarsi concluso. La
scadenza dell'ultimo termine di registrazione, nel 2018, sarà di gran lunga
il momento più impegnativo, ma consentirà di ottenere un quadro unico
delle 30.000 sostanze chimiche presenti sul mercato UE. In un certo senso,
è ipotizzabile che il database risultante rappresenterà non solamente il
completamento del processo, ma anche il tassello iniziale per ottenere
un’Europa più sicura”.
Il secondo motivo per il quale AiFOS ha scelto di riservare un numero
dei propri Quaderni al rischio chimico ha, invece, a che fare con
l’insufficienza delle misure di prevenzione e protezione concretamente