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Q3, 2015 - Editoriale

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dell’”approccio italiano” al tema dello stress lavoro-correlato - quando non

addirittura in ordine alla insufficienza delle previsioni normative ad

affrontare in modo efficace la dimensione sociale del disagio al lavoro -

sono molteplici ed eterogenee; ciò è finanche ovvio in quanto ognuno

focalizza l’argomento secondo gli strumenti di analisi e conoscenza che gli

sono propri. L’evidente conseguenza è quella di produrre un caleidoscopio

di punti di vista: il giurista può essere perplesso in ordine alla eccessiva

vaghezza della definizione stessa di stress lavoro-correlato, lo psicologo

probabilmente riterrà erroneo il metodo della “valutazione preliminare”,

di cui alle indicazioni metodologiche approvate dalla Commissione

consultiva e gli esperti di organizzazione potrebbero sorridere di fronte alla

semplicità (ritenendole banali) di alcune affermazioni contenute nella

legge e nelle citate indicazioni.

Pertanto, il tema scelto per questi Quaderni AiFOS è importante ed

attuale perché lo stress lavoro-correlato è argomento ben lungi dall’essere

stato “acquisito” nelle attività di prevenzione degli infortuni e delle

malattie professionali essendo, casomai, appena all’inizio il processo di

comprensione e condivisione del tema da parte di aziende e lavoratori.

Dunque, non è casuale la scelta di contributi così differenti tra loro e

capaci di spaziare dall’aspetto medico scientifico vero e proprio, fino alle

attività di monitoraggio della valutazione di rischi da stress lavoro

correlato, passando per la pubblicazione dei risultati di un questionario ad

hoc proposto ai lavoratori dall’Associazione (con la oggettiva valutazione

delle risultanze della rilevazione effettuata tra gli operatori della salute e

sicurezza sul lavoro), fino ad evidenziare le attività realizzate per

particolari professioni.

Proprio la diversificazione e la eterogeneità dei contributi raccolti in

questo Quaderno costituiscono una evidente testimonianza della grande

difformità delle visioni presenti, a conferma della complessità e della

natura ancora in larga parte indefinita dello stress lavoro-correlato,

classico argomento costantemente in progress. In un simile contesto

appare particolarmente utile notare la diversità tra la visione che ha del

tema Unione Europea - proposta nel contributo del Direttore dell'Agenzia

europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) - e quella che

di esso forniscono gli autori italiani, sicuramente di alto livello scientifico,

ma evidentemente condizionati dalle scelte legislative operate in Italia e

già citate. In conclusione, merita un particolare rilievo l’attenzione (o, per

meglio dire, la “apertura” in questo scenario) dedicata ad un tema di grande