Q2, 2015 - Editoriale
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possibile, ha per questo numero migliorato se stessa e che approfitto per
ringraziare pubblicamente) sull’argomento scelto sono rimasto colpito da
alcune evidenze, che reputo necessario esporre ai lettori.
La prima è che l’Unione Europea non solo non ha predisposto né
emanato una specifica normativa in materia di salute e sicurezza in
agricoltura (circostanza che potrebbe essere anche considerata irrilevante
in ragione della logica delle Direttive sulla salute e sicurezza dei lavoratori,
incentrata sui rischi e non sui settori produttivi) ma, cosa ben più singolare,
non sembra avere pensato ad una specifica strategia comunitaria rispetto
alla prevenzione di infortuni e malattie in agricoltura. La strategia europea
2014-2020 in materia di salute e sicurezza sul lavoro, infatti, in nessuna
sua parte parla in modo specifico delle tematiche dell’agricoltura
evidenziando come la stessa Unione europea consideri le attività del
settore agricolo in modo “indistinto” da quelle di altri settori non
riconoscendo le peculiarità, organizzative e procedimentali, che i lavori
nelle campagne indiscutibilmente hanno rispetto ad ogni altra attività
umana. Ciò, naturalmente, non significa che i Paesi raccolti sotto la
bandiera blu con le 12 stelle non debbano occuparsi – nella rispettiva
attività legislativa, amministrativa ed ispettiva e nelle proprie strategie
nazionali in materia di salute e sicurezza – di affrontare la prevenzione
degli infortuni e delle malattie professionali in agricoltura con gli
strumenti descritti dall’Unione Europea, a partire da specifiche “buone
prassi” da adottare nel lavoro agricolo, ma lascia alla discrezionalità degli
Stati membri la scelta se decidere di intervenire in modo “direttamente
focalizzato” sui livelli di protezione della salute e sicurezza del lavoro in
agricoltura.
L’Italia ha elaborato (nel 2013) una propria strategia nazionale, per
quanto per il momento non ancora approvata a livello politico ma solo
dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul
lavoro
2 ;tuttavia, neppure in essa è dato rinvenire una attenzione specifica
agli infortuni e alle malattie professionali in agricoltura. Non stupisce,
quindi, che le Commissioni parlamentari competenti di Camera e Senato
abbiano mostrato di non aver in atto di coordinarsi tra loro per affrontare
il tema della prevenzione dei rischi da lavoro in agricoltura, così come non
2 Il documento (unitamente ai suoi allegati, importanti in quanto consentono una visione completa ed
approfondita dei dati statistici in materia di infortuni e malattie sul lavoro, dello stato di attuazione del
“testo unico” di salute e sicurezza) è disponibile sul sito ufficiale del Ministero del lavoro, alla sezione
“sicurezza sul lavoro”.