Lorenzo Fantini
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appare sorprendente che non esista sull’argomento attualmente un
coinvolgimento reciproco tra le citate Commissioni nè con la
Commissione parlamentare sugli infortuni e sulla malattie professionali
recentemente ricostituita.
In sostanza, non esiste una strategia omogenea per affrontare gli
infortuni e le malattie professionali in agricoltura, né a livello europeo, né
a livello nazionale; tale assenza di
commitment
inevitabilmente
indebolisce le iniziative – che in realtà esistono e sono in fase di attuazione
– di prevenzione, che rischiano di avere una dimensione episodica e non
programmata, ossia priva di quell’effetto moltiplicatore che deriva
dall’essere inserite in un contesto preordinato ed orientato
finalisticamente. Ciò rende, di conseguenza, qualsivoglia azione
intrapresa meno efficace soprattutto in termini di riduzione dei rischi di
lavoro.
AiFOS ha colto tale debolezza e, senza aver pretese di sostituire
nessuno, si è fatta carico della richiesta del settore (anche segnalata da
propri Associati) di tener conto delle proprie peculiarità per far parlare le
istituzioni tra di loro e sensibilizzare gli operatori della sicurezza sul tema.
Questo numero dei Quaderni, vuole, quindi, essere la prima di una serie di
iniziative di approfondimento e sensibilizzazione rispetto alla prevenzione
degli infortuni e delle malattie professionali in agricoltura e nella filiera
agroalimentare, tenendo conto del contesto normativo attuale, di quello di
prossimo sviluppo e delle iniziative promozionali in termini
prevenzionistici in corso e di prossima realizzazione.
Infatti, nell’ambito – come detto – di un quadro complessivo di
interventi semplificatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro, restano
ancora da realizzare i provvedimenti del “Decreto del fare” (sembra essere
imminente l’uscita di un decreto che recherà semplificazioni in materia di
formazione, informazione, valutazione dei rischi e sorveglianza sanitaria
in agricoltura) e quelli del “Jobs act” in materia di salute e sicurezza.
Inoltre, la ricostituzione della Commissione consultiva permanente per
la salute e sicurezza sul lavoro potrebbe portare alla approvazione di
“buone prassi” di specifico interesse per l’agricoltura e si spera che
l’INAIL (o qualunque altro ente in grado di garantire tale promozione)
riesca a mettere a disposizione del settore finanziamenti a sostegno delle
iniziative di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza in agricoltura.