/ Associazione / Concorsi / Premio per Tesi di laurea / Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS): metodo teorico-sperimentale per la valutazione del grado di sicurezza di un macchinario in una centrale di generazione
di Stefano Nobili
Premio AiFOS 2015 - Menzione Speciale
Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro (Università degli Studi di Roma "La Sapienza")
Con l’entrata in vigore della Legge 123/07 e specialmente del Decreto Legislativo 81/08 si è rafforzata l’importanza dell’adozione e attuazione di modelli organizzati e sistemi di gestione nel campo della gestione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Questa evoluzione della normativa rappresenta una concreta opportunità sia a livello aziendale che sociale, perché ne viene riconosciuta non solo la funzione esimente relativa alla responsabilità amministrativa (D. Lgs. 231/01), ma anche l’efficacia ai fini della prevenzione e del miglioramento della qualità e produttività nei luoghi di lavoro (BS OHSAS 18001:2007, BS OHSAS 18002:2008, Linea Guida UNI INAIL).
Parte integrante del Sistema di Gestione della Sicurezza è l’analisi del contesto lavorativo che consente di individuare le misure di controllo dei rischi, per consentirne l’annullamento o la riduzione a livelli cosiddetti “accettabili”. I rischi si generano in un ambiente caratterizzato da strutture (macchinari, impianti, sistemi) e persone (operatori, manutentori, management, ecc.), ovvero dalla interrelazione tra di loro.
Obiettivo di questa tesi è sviluppare una metodologia per la valutazione del grado di sicurezza intrinseca di un macchinario o di un sistema di apparecchiature, di seguito per semplicità denominati “macchina”, l’individuazione di tutti i pericoli e le criticità propri della macchina e le eventuali azioni correttive eventualmente da implementare. Questa metodologia prende spunto dall’idea di base del metodo HAZOP già utilizzato in occasione della progettazione di sistemi complessi non ancora esistenti, tuttavia la novità sta nel fatto che oggetto del metodo sono le macchine esistenti, costruite anche diversi decenni fa e in esercizio da anni, le cui possibili criticità possono non essersi ancora rilevate o sono state accettate impropriamente come gestibili.
Questa tesi vuole quindi definire uno “strumento di controllo” del rischio intrinseco strutturale di macchine o sistemi, pur tenendo conto della relazione con il personale che con gli stessi interagisce per lavoro.
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