/ Associazione / Cresce il numero dei liberi professionisti, ma cala il reddito pro capite
Ufficio studi confcommercio: negli ultimi dieci anni il numero dei liberi professionisti è aumentato del 21% ma il loro reddito è calato del 24,5%
Negli ultimi dieci anni, secondo una ricerca dell'Ufficio Studi di Confcommercio, il numero dei liberi professionisti è aumentato del 21% ma il loro reddito è calato del 24,5%. I nuovi professionisti sono attivi per la quasi totalità nei servizi di mercato, la metà nelle attività professionali, scientifiche e tecniche.
Nel 2017 i liberi professionisti in Italia erano circa un milione e 400mila, pari al 6,1% degli occupati complessivi, con una crescita di 243mila unità (+21%) dal 2008 al 2017. Tra questi, le nuove professioni (free lance, professionisti indipendenti non iscritti ad albi o ordini) sono quasi 370mila, con una crescita di ben il 62% nello stesso periodo. Sono i dati principali che emergono dalla ricerca “L’identikit e l’evoluzione delle nuove professioni 2008-2017”, realizzata dall’Ufficio Studi Confcommercio e presentata in occasione del convegno “Professioni e professionisti: l’Italia che cresce?”, svoltosi a Roma presso la sede nazionale della Confederazione nella mattina di mercoledì 13 novembre 2019. Si tratta dunque di un’evoluzione occupazionale molto positiva alla quale, però, non segue un analogo andamento del reddito medio pro capite (quasi 16.200 euro nel 2017), che si è ridotto del 24,5% negli ultimi nove anni. È bene specificare che nella categoria delle professioni non ordinistiche rientrano le figure regolamentate - come ad esempio guide turistiche e amministratori di condominio - e le non regolamentate come consulenti tributari, informatici, wedding planner, designer, grafici, formatori, professionisti Ict, consulenti di management. I nuovi professionisti si inquadrano per la quasi totalità (98,1%) nei servizi di mercato e la metà di questi opera nelle attività professionali, scientifiche e tecniche. Tra il 2008 e il 2017 sono in forte crescita tutte quelle attività complementari ai servizi alla persona, come l’istruzione (+170%), sanità e assistenza sociale (+110%), attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+77%).
25 novembre 2019
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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