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Ilaria Realfonzo, Francesca Giannotti e Federica Ceccarelli

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Membri), ha portato ad una nuova gestione delle sostanze chimiche nel

territorio europeo introducendo, rispetto al precedente quadro normativo,

il concetto di “inversione dell’onere della prova”.

Con questo principio il REACH ha trasferito, secondo modalità diverse,

a tutti gli attori della catena di approvvigionamento (dal fabbricante

all’utilizzatore) la responsabilità di verificare la sicurezza delle sostanze

chimiche. Questo vuol dire che, dall’entrata in vigore del REACH, tutti

coloro che fabbricavano, importavano o semplicemente utilizzavano

sostanze chimiche nell’ambito delle proprie attività professionali o

industriali hanno dovuto iniziare a raccogliere tutta una serie di

informazioni necessarie a dimostrarne non solo la non tossicità per i

lavoratori che si trovano a dover maneggiare le stesse, ma anche la

sicurezza dei prodotti finali utilizzati dai consumatori.

Prima dell’introduzione del REACH, invece, tale responsabilità era a

carico delle autorità nazionali.

Raccogliere informazioni sulle sostanze ha significato per le imprese

approcciarsi alla procedura di registrazione e, al contempo, in un’ottica più

ampia, per tutta la comunità europea questo processo, che in alcuni casi si

è rivelato impervio ed oneroso, ha contribuito ad ampliare e rinnovare le

conoscenze sulle sostanze chimiche, portando ad un evidente

potenziamento della tutela della salute umana e dell’ambiente.

Questo quadro informativo sta per raggiungere il suo completamento.

Ecco perché alle imprese viene ora richiesto, restando sempre in tema di

registrazione, di fare l’ultimo sforzo: il 31 maggio 2018, infatti, si

concluderà la terza ondata di registrazioni. Entro tale data dovranno essere

registrate tutte le sostanze chimiche prodotte o importate nello Spazio

economico europeo, in una fascia compresa tra 1-100 ton/anno. Ciò che è

importante evidenziare è che le imprese che non adempiranno a questo

obbligo non potranno più continuare a produrre o importare sostanze

chimiche dopo il 31 maggio 2018.

Pertanto, per tutte le imprese che in fase di pre-registrazione hanno

indicato, in funzione dei quantitativi di sostanza fabbricati e/o importati,

come scadenza il 31 maggio 2018 è arrivato il momento di attivarsi al fine

di conformarsi alle disposizioni europee, significativo sforzo richiesto

soprattutto alle piccole e medie imprese (PMI). Il lavoro che può