Q1, 2017 – Il rischio stradale. L’esperienza della Polizia Stradale
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Il rischio stradale.
La distrazione: il calo dell’attenzione a causa della tecnologia
di Simonetta Lo Brutto
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Il fenomeno: di cosa stiamo parlando
I dati provvisori sugli incidenti stradali relativi all’anno 2015 pubblicati
dell’Istat, ci riferiscono che in quell’anno si sono verificati in Italia
173.893 incidenti stradali con lesioni, che hanno provocato 3.419 vittime
e 246.050 feriti. Negli stessi dodici mesi di riferimento, per la prima volta
dal 2001, è cresciuto il numero di vittime, +38 deceduti pari a 1,1%. Il
trend viene condiviso con buona parte dei partner europei ed, infatti, il
2015 può essere considerato
annus horribilis
che ha segnato un aumento
delle vittime di incidenti stradali anche nella UE (1,3% in più rispetto al
2014).
Ancora ISTAT, in un confronto fra il 2015 e il 2010 (anno di benchmark
della strategia europea per la sicurezza stradale), riferisce che i decessi si
sono ridotti del 16,8% a livello europeo e del 16,9% in Italia (3.419 nel
2015 contro 3.381 vittime del 2014).
In questa drammatica statistica, come nazione, ci classifichiamo al
14mo posto nella graduatoria, dietro Spagna, Germania e Francia.
Nel rapporto causa-effetto ogni fatto nasce da una ragione specifica e
produce una conseguenza: nel nostro discorso, se l’effetto sono i morti ed
i feriti su strada, la causa si può ricondurre genericamente al mancato
rispetto delle regole; e tra le regole non rispettate, la distrazione è
probabilmente tra i comportamenti errati più frequenti.
Nell’ordinamento italiano non esiste una norma che punisca la
distrazione; tuttavia, si individuano delle forme di distrazione quali ad
esempio l’art. 173 del Codice della Strada, che sancisce il divieto dell’uso
del telefono cellulare alla guida.
La sicurezza stradale è un argomento sempre attuale e rappresenta una
questione prioritaria, uno dei maggiori problemi che i Paesi europei
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Primo Dirigente della Polizia di Stato, Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Bologna.