Simonetta Lo Brutto
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non può tenere il volante, l’andatura si fa incerta, con accelerazioni e
rallentamenti repentini, le distanze di sicurezza vengono sottostimate, non
vengono utilizzati gli specchietti retrovisori, i tempi di reazione sono
fortemente compromessi perché si è concentrati a svolgere un’altra
attività.
La distrazione per rispondere ad una chiamata obbliga a distogliere lo
sguardo dalla strada, per un tempo variabile di alcuni secondi, senza
valutare le acrobazie per il mancato uso del “viva voce” che obbligano a
veri e propri contorsionismi, degni del migliore circense.
Ma perché si fa tutto questo?
Dal punto di vista comportamentale gli studiosi ci riferiscono che
l’azione di guida viene spesso considerata come un’azione assolutamente
compatibile con altre da svolgere simultaneamente. Erroneamente, si
ritiene che l’attenzione sia un processo illimitato e che sia possibile
dividere l’attenzione fra diverse azioni. Ad esempio, si conversa al
telefono cellulare senza gli appositi dispositivi, oppure si scrivono
messaggi o mail o, addirittura, si utilizza il tablet appoggiandolo sul
volante o sul sedile accanto; c’è perfino chi legge il giornale mentre guida!
Nel mese di settembre, nella prima serata (erano le 21.45)
sull’Autostrada A1 del Sole, in provincia di Bologna, una ragazza rumena
di venticinque anni, nel perdere il controllo dell’autovettura che stava
guidando e che poi si è ribaltata in carreggiata, è morta. Nella memoria del
suo telefono cellulare è stato trovato un filmato registrato poco prima
dell’incidente. Durante la registrazione, eseguita da lei stessa mentre
guidava, è stato inquadrato il tachimetro della sua auto, che indicava una
velocità di 170 km/h (il limite massimo di velocità in autostrada è di 130
km/h). È plausibile che la causa della perdita di controllo del veicolo fosse
da ricondurre non solo all’alta velocità ma anche alla distrazione, correlata
all’utilizzo del telefonino che stava utilizzando per inviare il video appena
registrato ad un suo conoscente con l’applicazione Whatsapp.
Ma era davvero necessario fare tutto questo in quel momento?
In casi come questo, l’attenzione è stata inevitabilmente distolta dal
mantenimento del controllo della strada e dirottata su altre attività (riprese
e invio del video). Nel fare ciò non sono stati valutati gli evidenti rischi
che si corrono in ragione dell’aumento dei tempi di reazione di fronte a
una eccessiva velocità, accompagnata da un’andatura non lineare e
dall’impatto contro un ostacolo (il new jersey centrale che divide le due
carreggiate autostradali).