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Q3, 2017 – Invecchiamento nei lavoratori della sanità

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compiti o mansioni o di limitazioni funzionali collegate in buona parte

all’invecchiamento con patologie: casi che saranno poco collocabili o

incollocabili anche altrove.

Sebbene nel settore sanitario si ricorra, in caso di non idoneità ad alcuni

compiti, alla ricollocazione ad esempio, per un infermiere, dal reparto o

dalla sala operatoria a un servizio ambulatoriale; e nonostante vi potrebbe

essere un incremento delle attività ambulatoriali è possibile che, con

l’aumento dei casi, la ricollocazione sia più difficile, anche perché alcune

attività ambulatoriali comportano comunque rischi, come ad esempio nella

movimentazione di pazienti. Nelle strutture residenziali per non

autosufficienti la ricollocazione di un OSS può essere ancora più difficile.

Per questi casi, che stanno aumentando anche per l’incremento dell’età

di pensionamento, saranno necessari adeguamenti dei sistemi

previdenziali e di assistenza al fine di garantire l’accessibilità a forme di

tutela compatibili con i principi costituzionali. In ottica medio-lunga, ad

un risparmio di spese previdenziali legato all’aumento di età pensionabile,

si dovrebbero, pertanto, sottrarre i prevedibili costi legati a tali tutele.

Sono in corso iniziative per facilitare l’uscita graduale dal lavoro: dalla

proposta di inserire l’attività di operatore sociosanitario nella lista dei

lavori usurant

i 9 ,

con conseguente pensionamento anticipato,

all’inserimento del lavoro di infermiere tra i “lavori pesanti”, ove è

possibile chiedere il prestito agevolato cosiddetto “APE sociale”, sempre

per anticipare il pensionamento, con notevoli limiti nei criteri di

accessibilità reale.

9

http://www.ciip-consulta.it/index.php?option=com_content&view=article&id=569

:art-invecchia-

mento-e-lavoro-sie-bologna-fiere&catid=299&Itemid=445.