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I risultati di una ricerca svolta dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound)
L’aumento del telelavoro e in generale lo sviluppo di modelli di lavoro flessibili, accelerato dalla pandemia, ha sollevato preoccupazione per la diffusione di un'approccio al lavoro “sempre disponibile” e per la costante connessione dei dipendenti al luogo di lavoro, portandoli a lavorare per ore aggiuntive e spesso non retribuite. Una delle soluzioni proposte per contribuire ad affrontare questo problema è l’introduzione del diritto alla disconnessione. Basato su un sondaggio condotto tra responsabili e dipendenti delle risorse umane, questo rapporto esplora la legislazione degli Stati membri dell'UE sul diritto alla disconnessione e valuta l'impatto delle politiche aziendali in questo settore sulle ore di connessione dei dipendenti, sull'orario di lavoro, sull'equilibrio tra lavoro e vita privata, sulla salute e benessere e soddisfazione generale sul posto di lavoro.
Per fare luce su queste dinamiche che impattano sul benessere dei lavoratori oggi e nel futuro, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) ha condotto un sondaggio tra i dipendenti e tra i responsabili delle risorse umane in quattro paesi (Belgio, Francia, Italia e Spagna), dal quale emerge che:
Per approfondire la tematica, il rapporto di ricerca "Right to disconnect: Implementation and impact at company level" è disponisbile sul sito di Eurofound (ad oggi solo in lingua inglese).
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