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Un opuscolo della Comunità Europea riassume i risultati chiave di 22 studi rilevanti in materia
Risale al 1982 la coniazione del termine "technostress", fenomeno stressogeno collegato con la diffusione dell'utilizzo delle nuove tecnologie che, agli albori dell'era digitale, si riferiva sostanzialmente allo stress derivante dal lavoro continuativo al computer. Oggi, quasi quaranta anni dopo, i luoghi di lavoro sono caratterizzati da progressi tecnologici che si estendono ben oltre l'evoluzione dei computer desktop: fanno parte della nostra quotidianità dispositivi digitali come smartphone, laptop e tablet. L'invasione della tecnologia è stata così pervasiva da mettere in crisi la stessa identificazione del posto di lavoro o ufficio come luogo definito e circoscritto.
Grazie anche al contemporaneo sviluppo delle reti di comunicazione, sempre più capillari e veloci, e a tecnologie oggi fondamentali e diffusissime come il cloud computing, il lavoratore è potenzialmente sempre connesso senza limiti di spazio e tempo. Tuttavia, questa connettività "sempre e ovunque" può rivelarsi invadente e inutile, finanche dannosa in quanto potenzialmente in grado di abbattere i confini tra lavoro e vita personale.
Sulla base di queste premesse, la Direzione generale delle Politiche interne dell’Unione Europea ha realizzato un opuscolo rivolto ai membri del Commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo per fornire una visione di quanto l'innovazione tecnologia possa influire sul benessere mentale dei lavoratori. Il documento rappresenta il risultati di un complesso lavoro che, partendo da 5.662 documenti e studi rilevanti in materia, ha analizzato e riassunto l'esito di 22 studi che affrontavano gli effetti psicosociali o mentali avversi relativi all'adozione di tecnologie digitali, focalizzandosi esclusivamente sugli ambienti professionali. Di questi, 21 sono articoli di ricerca e uno è un capitolo di un libro.
Per scaricare l'opuscolo "The mental health of workers in the digital era" (al momento disponibile solo in lingua inglese): https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/1c2d623f-4312-11ea-b81b-01aa75ed71a1
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