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21 gennaio 2021

Europa e mondo

Lavorare da casa: dall’invisibilità al lavoro dignitoso

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) in un nuovo rapporto pone in risalto le criticità esplose con la pandemia di Covid-19

Lavorare da casa: dall’invisibilità al lavoro dignitoso

Secondo le stime dell’OIL, prima della crisi del COVID-19, nel mondo vi erano circa 260 milioni di lavoratori che lavoravano da casa, che rappresentavano il 7,9 per cento dell’occupazione globale; il 56 per cento di essi (147 milioni) erano donne.
Nei primi mesi della pandemia di COVID-19 nel 2020, si stima che un lavoratore su cinque si sia trovato a lavorare da casa. Una volta disponibili, i dati del 2020 dovrebbero mostrare un aumento sostanziale rispetto all’anno precedente.
La crescita del lavoro da casa è destinata a continuare nei prossimi anni, evidenzia  il rapporto, rendendo ancora più urgente la necessità di affrontare i problemi che coloro che lavorano da casa e i loro datori di lavoro devono affrontare.

Generalmente le loro condizioni di lavoro e di vita sono peggiori rispetto a chi lavora fuori casa. Nel Regno Unito, chi lavora da casa guadagna in media il 13 per cento in meno; il 22 per cento in meno negli Stati Uniti; il 25 per cento in meno in Sud Africa; e circa il 50 per cento in meno in Argentina, India e Messico.
Coloro che lavorano da casa sono inoltre esposti a maggiori rischi per la salute e la sicurezza e hanno minore accesso alla formazione rispetto a chi non lavora da casa. Tale condizione influisce sulle loro prospettive di carriera.

Il rapporto Working from home. From invisibility to decent work (“Lavorare da casa. Dall’invisibilità al lavoro dignitoso”) dell'International Labour Organization evidenzia che coloro che lavorano da casa non ha lo stesso livello di protezione sociale degli altri lavoratori. Inoltre, chi lavora da casa ha meno probabilità di far parte di un sindacato o di essere coperto da un contratto collettivo. Il rapporto contiene raccomandazioni concrete per rendere il lavoro da casa più visibile e quindi maggiormente protetto.

Per approfondire:
https://www.ilo.org/rome/risorse-informative/comunicati-stampa/WCMS_766210/lang--it/index.htm

 

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