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La proposta giunge dopo i numerosi decessi riconducibili alle torride temperature di questa estate 2022 registrati in tutto il continente
I sindacati europei, per voce della loro confederazione europea (European Trade Union Confederation - ETUC), stanno esortando la Commissione UE ad agire dopo che nell'estate 2022 e in generale nelle recenti, torride estati, numerosi lavoratori sono deceduti a causa di colpi di calore in tutto il continente o comunque hanno subito incidenti sul lavoro riconducibile alle temperature elevate. La convizione della confererazione - lo si legge in una nota ufficiale diffusa alla fine di luglio - è che «simili tragedie diventeranno più frequenti in assenza di una legislazione sulle temperature di lavoro sicure».
Che il tema del lavoro a temperature elevate non sia una novità lo conferma il fatto che già nel dicembre 2018 - a seguito di quella che al tempo si impose come l'estate più calda di sempre in Europa - il Comitato Esecutivo di ETUC adottò una "Risoluzione sulla necessità di un piano di azione europeo per proteggere i lavoratori dalle alte temperature". Nel documento si sottolinea che il caldo eccessivo «porta ad una perdita di concentrazione e ad un aumento della stanchezza, il che significa che i lavoratori hanno maggiori probabilità di mettere a rischio sé stessi e gli altri. Le alte temperature indicano un aumento della probabilità di incidenti a causa della ridotta concentrazione; palmi delle mani scivolosi e sudati, nonché un aumento del disagio di alcuni DPI che può comportare una protezione ridotta a causa di un uso o mancato utilizzo inappropriato di questi».
Pertanto ETUC si impegnava, con il convolgimento dell'agenzia europea EU-OSHA e del Comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (ACHS), a spronare la Commissione europea a introdurre uno strumento legislativo che riconosca questo aumento del rischio per i lavoratori e fornisca un quadro per la protezione dei lavoratori.
Nel più recente comunicato il vice segretario generale di ETUC, lo svedese Claes-Mikael Ståhl, ha dichiarato: «Le condizioni meteorologiche non rispettano i confini nazionali ed è quindi necessaria una legislazione a livello europeo sulle temperature massime di lavoro. I politici non possono continuare a ignorare il pericolo per i nostri lavoratori più vulnerabili dalla comodità dei loro uffici climatizzati».
Ricordiamo che dall'ottobre 2015 la European Trade Union Confederation è guidata da un segretario generale italiano, il triestino Luca Visentini.
Leggi il comunicato ufficiale: https://www.etuc.org/en/pressrelease/climate-crisis-requires-eu-law-maximum-working-temperatures
La risoluzione adottata il 18 dicembre 2018: https://www.etuc.org/en/document/etuc-resolution-need-eu-action-protect-workers-high-temperatures
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