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Maria Andreis ci racconta di come tecnici per la sicurezza non si nasce, ma si diventa. Di come il posto fisso non sempre è "irrinunciabile". E, come sosteneva Eraclito, che l'unica costante nella vita è il cambiamento
Mi presento, chiamatemi Maria, per nome, Andreis come cognome.
Sono un’entusiasta/appassionata professionista nel campo della sicurezza aziendale con un occhio di riguardo all’indagine dei rischi nei luoghi di lavoro. Attualmente sono, e ipotizzo ancora a lungo, in evoluzione professionale. Potete trovarmi su LinkedIn: linkedin.com/in/maria-andreis-sicurezza-sul-lavoro
Sono un tecnico per la sicurezza o, meglio, questa è l’”etichetta” professionale che campeggia in bella vista nella mia mail lavorativa. La mia storia comincia all’incirca quattro anni fa, quando decisi di mollare un lavoro certo per un futuro indefinito ma decisamente intrigante. Passando dalla formazione per la gestione rifiuti e sperimentando diverse mansioni ho toccato più settori produttivi fino ad “approdare” alla prevenzione e sicurezza in azienda.
“Sono quasi 2 milioni 200 mila le dimissioni registrate nel 2022, in aumento del 13,8% rispetto al 2021 quando in totale sono state 1 milione 930 mila”.
Comincia così la storia di molti connazionali a cavallo del periodo pandemico, il quale ha messo a dura prova la motivazione e la salute mentale dei lavoratori di tutti i settori. Nel mio caso specifico nella mia mail professionale appare la definizione di “tecnico per la sicurezza” : in via puramente teorica dovrebbe specificare cosa so fare.
Circa quattro anni fa mi ritrovai vincitrice di concorso in panico a un importante bivio professionale. Avrei dovuto sprizzare soddisfazione e sollievo: finalmente avevo ottenuto un lavoro a tempo indeterminato come insegnante nelle scuole per l’infanzia nella mia città, Brescia.
C’era in realtà un MA che avrebbe cambiato ogni cosa, come avrebbe scritto Carlo Collodi. Si trattava di un però che mi avrebbe spinto inesorabilmente a rifiutare l’apparente appetibile posizione ottenuta per l'ignoto. Da laureata in fisica, l’insoddisfazione e l’ambizione mi hanno sempre accompagnato nel peregrinare da una sede di lavoro all’altra con una certa scioltezza nello svolgere diverse mansioni dal lontano 2007 a oggi.
Da insegnante ed educatrice alla disabilità, dal lontano 2009 al 2020, ho attraversato tutti i cicli scolastici dalla docenza in musica alla primaria fino all’assistenza universitaria per il metodo induttivo scientifico nelle scuole. È difficile spiegare in modo chiaro e conciso il mio percorso decisamente insolito e caratterizzato da competenze trasversali. Ad oggi sono felice delle mie scelte, preferendo ricominciare a quarant’anni la mia formazione professionale in ambito tecnico scientifico e rinunciando all’insegnamento.
Poco prima della pandemia ho scovato e conseguito un master nella gestione rifiuti ed economia circolare, con accenni alle certificazioni ISO qualità, ambiente e sicurezza. Da fisico ambientale la mia vocazione fanciullesca risiedeva nell’idea di ripulire e migliorare il mondo…spoiler: realizzai di avere altri interessi e lasciai decadere l’aspirazione di sostenere l’esame all’albo gestori ambientali per diventare responsabile tecnico dei rifiuti. Tali studi mi permisero comunque di svolgere il tirocinio in una carpenteria. È lì che credo di aver vissuto il mio primo shock culturale e realizzato l'oggettiva difficoltà di tradurre in modo efficace le leggi in materia di salute, prevenzione e sicurezza nei reparti produttivi, specialmente nel delicato periodo del Covid.
Da Gavardo alla Valle Sabbia e dalla Valtenesi fino alle porte del capoluogo di provincia ho acquisito esperienza diretta in uffici tecnici, tecnico-commerciali, di sistemi di gestione integrati e assistenza tecnica clienti in quattro anni, ampliando la mia visione nei settori rifiuti, di carpenteria, plastico e meccanico di precisione per la nautica e i gasdotti-oleodotti.
Nell’anno corrente ho trascorso qualche mese nell’ufficio sicurezza e ambiente di una grande azienda in house: in maggio 2024 mi sono presa una pausa per investire attivamente nella mia formazione come Formatrice, Aspp e Facilitatrice Lego® Serious Play® per la sicurezza.
La mia storia continua nell’ottica di poter migliorare e mettere radici nel settore per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che è in continua evoluzione!
CONCLUSIONI
Ho scelto consapevolmente e con un certo entusiasmo di imboccare la mia personale strada per diventare una consulente e formatrice per la sicurezza sul lavoro. Per realizzarlo, ho rinunciato a un posto sicuro nell’insegnamento nella pubblica amministrazione, desiderando profondamente di svolgere una professione che possa in concerto “accordare” i miei background da docente e da laureata in materie scientifiche, dando un taglio più tecnico e interdisciplinare alla mia mansione.
Mettendomi alla prova in diversi settori produttivi della provincia di Brescia negli uffici tecnici e HSE ho preso coscienza delle difficoltà oggettive per l’applicazione degli adempimenti di legge come da Decreto 81/2008, da d.P.R. n. 151/2011 (antincendio) e tutte le altre normative obbligatorie di certificazione per il mantenimento di un sistema di gestione integrato in azienda.
Il mio prossimo piano formativo punta al continuo aggiornamento sulla materia della prevenzione sicurezza aziendale, riservando una particolare attenzione alla formazione dei lavoratori e alla facilitazione come mezzo per dare il mio personale contributo nella diffusione di una migliore cultura della sicurezza aziendale.
Stimata/o collega, quali sono i consigli che, secondo te, potrebbero aiutarmi a crescere ulteriormente nel mio percorso professionale?
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
Tel 030.6595031 - Fax 030.6595040 | C.F. 97341160154 - P. Iva 03042120984
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