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L’utilizzo del teatro in formazione: le ragioni di una scelta e gli esiti di un’esperienza. Un contributo di Massimo Serra
Il teatro è lo spazio del “come se”. Puoi provare, puoi osare, puoi guardare, puoi… giocare. In ogni caso hai la possibilità di sperimentare, direttamente o attraverso qualcun altro cosa succede se si prova a cambiare: un personaggio, un atteggiamento, uno stato d’animo...
Nel Teatro di Boal, questa è la prima differenza con altre forme teatrali, ci sono form-attori e spett-attori (che però possono scegliere anche di essere solo spettatori) e appena si comincia si capisce che non si tratta proprio di uno spettacolo “classico”. Né, tantomeno, di una formazione "classica".
La scenografia è minima: un tavolo se siamo in ufficio, una teiera se siamo in cucina, alcuni attrezzi se siamo in reparto... Insomma oggetti che ci aiutano a definire il contesto: scuola, azienda, ospedale, famiglia... I costumi quasi non ci sono. Eppure, dopo un minuto non hai dubbi: lei è quella precisina che riprende sempre tutti, là c’è il capo, il suo assistente… quella è la cliente, il collega creativo… perché il creativo si comporta sempre così? L'RSPP e l'RLS, cos'hanno sempre da dirsi se poi non si accordano mai... E ti accorgi che nel foulard ben stirato di una, negli occhiali dell’altro, nella penna continuamente cliccata e nella borsetta ben riposta sulle gambe c’è già tutto quello che serviva per dare vita a quei personaggi. Ma potrebbe trattarsi di uno studente, di una insegnante, di un operaio, di un manager…
Dopo un altro po’, ti rendi conto che quei personaggi tu li conosci benissimo, che sapresti come sbloccare la situazione che nel frattempo è degenerata. Basterebbe che lui… sarebbe sufficiente che lei…
Al massimo dell’ingarbugliamento l’azione si ferma e si inizia a discuterne, sopra e sotto il palco. In realtà, al punto cui ci si è spinti, non c’è più una vera distinzione tra sopra e sotto: c’è un limite fisico (un gradino, per esempio) e gli spett-attori restano seduti ai propri posti, ma molti hanno suggerito cosa farebbero per sciogliere il nodo che ha bloccato l’azione. Chi se la sentiva ha anche sostituito, effettivamente, l’uno o l’altro personaggio: così il creativo è diventato meno imprevedibile, la precisina più accomodante, il capo reparto meno asfissiante. E alla fine alcune “soluzioni” possibili sono arrivate.
Questo è l’obiettivo: unire la rappresentazione del quotidiano e la possibilità d’immedesimazione tipiche del teatro con la possibilità di “cambiare le carte in tavola”, di agire in prima persona. Non per raggiungere picchi artistici, ma per ragionare sulle dinamiche delle nostre vite, sui conflitti che si creano intorno ai ruoli, al rispetto delle norme, a quelle tensioni che avvelenano i nostri giorni senza che ce ne accorgiamo, quelle del “cosa vuoi farci, domani andrà meglio” ma, domani, non facciamo proprio nulla perché vada meglio.
È a questo punto della nostra esperienza che ci siamo interrogati sulla possibilità di usare il nostro approccio teatrale in ambito aziendale e sui temi legati alla sicurezza. Ci serviva solo un'impresa che avesse voglia di scommettere con noi. L'incontro con un importante azienda di consulenza e formazione bresciana ha dato avvio ad un'esperienza che si è rivelata e ancora si rivela straordinaria. L'inizio è stato la condivisione di un "perché no?"
Dal quel "perché no" sono passati circa 10 anni e diverse migliaia di ore d'aula. Abbiamo incontrato, nei diversi corsi, aziende e operatori di ambiti e categorie di ogni tipo: metalmeccaniche, sanitarie, educative, tessili, agricole, casearie, cooperative...
Abbiamo preso parte ad eventi di sensibilizzazione e formazione sui temi della sicurezza con partners diversi: AIFOS - in diverse occasioni - e poi aziende, enti formativi, associazioni di categoria, sindacati... E ogni occasione ci ha confermato la validità dello strumento teatrale applicato alla formazione sulla sicurezza.
L'ultima "sfida" è arrivata a partire dal marzo scorso quando anche la formazione ha dovuto fare i conti con la pandemia. Una proposta formativa che utilizza il teatro come strumento principe dell'intervento quanto e come è compatibile con la formazione a distanza?
Le iniziative formative finora proposte online ci hanno confermato la duttilità a l'efficacia della proposta teatrale a servizio della formazione in generale e di quella sui temi della sicurezza in particolare.
L'attenzione dei partecipanti, così come la loro partecipazione attiva all'analisi delle situazioni proposte e alla ricerca di cambiamenti e soluzioni possibili, è stata ricca e fruttuosa
Anche in questa situazione, infine, si sono riproposti alcuni elementi già verificati nel tempo:
Per maggiori informazioni: "Spunti di Vista" - Compagnia di Teatro Forum
“Spunti di Vista” è la Compagnia costituita dalla cooperativa Tornasole per realizzare i propri eventi formativi attraverso l’utilizzo delle tecniche mutuate dal Teatro di Boal. Attualmente è composta da 13 "form-attori" che hanno alle spalle una lunga formazione specifica sull’utilizzo delle tecniche teatrali applicate alla formazione.
Oggi "Spunti di Vista" è parte di Tornasole - Area Formativa di Coop. La Nuvola nel Sacco
www.tornasoleonlus.org
Pubblicato il: 26/01/2021
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì
9.00 - 12.00 | 14.30 - 17.00
Tel. 030 6595031
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
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