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24 settembre 2018

CFA e soci

Parola ai soci: Sergio Misuri

Una rubrica di approfondimento per conoscere il punto di vista di chi la formazione la fa (e la vive) ogni giorno. A cura di Marco Michelli

Parola ai soci: Sergio Misuri

La T Prisma sas di Sergio Misuri è stata insignita del Premio Innovazione AiFOS 2018 per il progetto “Strumenti pratici per migliorare i comportamenti sicuri dei lavoratori”. Quando leggo l’estratto del progetto faccio fatica a comprenderne le tante sfaccettature. Così lo contatto e, con grande sorpresa, scopro che non solo ha letto le altre interviste sinora pubblicate, ma ha preparato anche una sorta di vademecum per raccontarmi la meccanica. Eppure non mi stupisco più di tanto dell’intraprendenza dell’ingegnere: questo perché avevo già notato che nel sito aziendale compare la loro mascotte, un papero giallo che si appoggia ad una spada in cui è infilzata una montagna di carta. Si chiama “PAPERiNO” e, ovviamente, è l’anima non solo del progetto vincitore ma anche, in qualche modo dell’intervista che il vulcanico Sergio ci rilascia con grande disponibilità.

 

- Con il progetto: "Strumenti pratici per migliorare i comportamenti sicuri dei lavoratori. Meno carta più sicurezza con la digitalizzazione 4.0" T Prisma si è aggiudicato il Premio Innovazione 2018: ci spieghi meglio il progetto?

Si tratta di un prospetto formativo rivolto ai responsabili aziendali, coinvolti direttamente nell'organizzazione e gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro, che intende suggerire possibili sistemi pratici per cercare di arginare i comportamenti talvolta imprudenti dei lavoratori, (distrazioni, eccessi di sicurezza, ecc.).

Il progetto prevede la reiterazione sistematica di specifici interventi di sensibilizzazione e di allerta, per contrastare l’assuefazione al pericolo e mantenere alta la consapevolezza sui rischi connessi alle specifiche operazioni da eseguire e alle attrezzature da utilizzare, indicando contestualmente le precauzioni da osservare e le azioni da evitare (“allerta ad hoc”). Questi interventi sono condotti prima dell’inizio delle attività (allerta “ora”); in prossimità del luogo di lavoro (“allerta qui”); sono rivolti esclusivamente agli operatori impegnati nelle attività da eseguire (“allerta ad personam”).

- Il tutto attraverso una specifica applicazione, impostata in particolare per le piccole e media imprese (PMI)?

Abbiamo cercato di realizzare una modalità estremamente semplice e flessibile, senza necessità di scrittura: da qui l’app di digitalizzazione 4.0 chiamata ”PAPERiNO”, (un acronimo dall’inglese per puntualizzare l’assenza di carta).
Inoltre, vengono periodicamente illustrati casi di gravi infortuni accaduti a terzi abbinabili alle tipiche lavorazioni e attrezzature aziendali.
Questo meccanismo di story-telling, che abbiamo chiamato “imparare dagli errori altrui”, sostituisce i quasi incidenti aziendali (near miss), i quali, per le PMI, sono quasi inesistenti (raramente segnalati) e poco significativi.

L’efficacia degli interventi di sensibilizzazione “ad personam, ad hoc, qui e ora” viene periodicamente monitorata, con riferimento non al singolo lavoratore ma a gruppi o reparti. Anche per queste rilevazioni torna utile l’app “PAPERiNO”.

- Concretamente quali strumenti pratici si utilizzano?

Si parte dalla predisposizione delle checklist da utilizzare per “leggere” le informazioni ai destinatari e per effettuare i successivi monitoraggi. Ogni checklist viene resa disponibile sullo smartphone del personale adibito al suo utilizzo (lettura o checkup).
Alla lettura di ogni singolo argomento della checklist scelta (“ad hoc”) l’operatore che conduce (“qui e ora”) il meeting di informazione, con un semplice clic effettua la relativa registrazione, con modalità simili alla presa delle ordinazioni ai tavoli del ristorante.
Al termine della lettura di ogni checklist viene chiesto ai partecipanti di confermare (e registrare) di aver ben compreso e condividere tutte le informazioni ricevute e che non è rimasto nessun dubbio o incertezza. Anche gli interventi di monitoraggio e feedback utilizzano checklist adeguatamente predisposte.
Tutte le registrazioni così effettuate con l’app “PAPERiNO” permettono di identificare in modo certo chi ha deciso i contenuti dell’informativa, chi li ha “raccontati”, chi ha “ascoltato”, cosa è stato detto, quando e dove, con quale risultato (primo giudizio di apprendimento).

- Chi svolge gli interventi di allerta e sensibilizzazione? E quanto tempo impegnano?

Dopo un breve seminario di introduzione per datori di lavoro, RSPP, dirigenti e preposti, ognuno di questi responsabili è in grado di condurre gli interventi on the job, eventualmente con l’assistenza di consulenti esterni.
Una volta che il sistema sia giunto a regime la persona più indicata per condurre il meeting di informazione e allerta è sicuramente il preposto. Modalità e frequenza vanno stabiliti internamente fermo restando che non esistono scadenze vincolanti.

- Accanto a “PAPERiNO” avete pensato anche ai fattori “8 con”, vale a dire parole che iniziano con tale sillaba e richiamato comportamenti virtuosi, giusto?

Il continuo miglioramento della sicurezza basata sui comportamenti si attua proprio con “8 con”. Il processo parte dalla convinzione (della direzione), continua progressivamente con la conoscenza, la consapevolezza, la concentrazione (degli operatori).
Si consolida nel tempo (con il supporto della leadership della direzione stessa e del lavoro di gruppo) attraverso gli elementi di rinforzo (opportunamente premiati): la condivisione, il contributo, il controllo, la consuetudine (prassi incoraggiata o imposta).

Di fatto, i fattori “8 con” aiutano a mantenere e rafforzare la “cultura della sicurezza” aziendale.

- Come pensi che una PMI possa avviare una strategia così innovativa rispetto alle consuetudini?

Il problema legato al fattore comportamentale come sappiamo è drammatico: statistiche consolidate, nazionali e internazionali, dicono che il comportamento rappresenta la causa o la concausa in circa il 90% degli incidenti sul lavoro. Per questo non basta attendere un cambio culturale, che in una PMI può richiede lustri.
Oltre al problema morale di cercare di salvaguardare l’incolumità dei lavoratori sussiste anche la necessità di tutelare meglio la tranquillità dei responsabili aziendali (in primis i datori di lavoro) nei confronti delle sanzioni penali e civili quasi sempre applicati dalla magistratura anche nei casi di infortuni provocati da comportamenti palesemente imprudenti dei lavoratori stessi.
Gli strumenti di prevenzione tradizionali, obbligatori, necessari e anche utili, sono poco efficaci nei confronti dei comportamenti, che invece sono quasi sempre alla base degli incidenti sul lavoro.

Per iniziare un vero ‘combattimento’ contro non solo gli infortuni ma anche i comportamenti sbagliati, occorrono convinzione e spinta all’azione. A mio avviso, la spinta iniziale ad agire (re-agire) la possiamo trovare in una “sana paura” nei confronti degli infortuni, purché sia unita a prospettive ragionevoli di successo; per questo il programma “che abbiamo impostato fornisce più che ragionevoli assicurazioni di successo e di fattibilità.

- Come pensi che i risultati introdotti con una sorta di “strategia di attacco” si possano mantenere nel tempo?

Sicuramente il rischio di stanchezza esiste; ma i comportamenti "virtuosi" si consolidano sempre con la reiterazione (dei messaggi e delle azioni), da aggiustare in funzione dei progressi registrati, con l’emulazione e gli incentivi, ma anche con il persistere della "sana paura" delle sanzioni.

Sono sempre utili il monitoraggio e il feedback e con opportuni interventi di rinforzo: riconoscimenti, premi e “onorificenze al merito”, ma anche “penalità” ove necessarie.

- Come è venuta l'idea di abbinare la formazione ad personam alla digitalizzazione 4.0?

Dalla costatazione che le PMI non potrebbero sopportare la burocrazia conseguente alla sistematica reiterazione dei flash pre job meeting di sensibilizzazione e allerta “ad personam, ad hoc, qui e ora”, ho pensato di utilizzare l’app “PAPERiNO”, che permette di programmare, effettuare e registrare tutti gli interventi di sensibilizzazione e di allerta e i successivi monitoraggi, utilizzando specifiche checklist e semplici clic su smartphone.

- Dopo la presentazione al Premio Innovazione, il progetto T Prisma è già diventato operativo?

Nelle diverse applicazioni introdotti in aziende di piccola e media dimensione si è stabilita una proficua cooperazione tra T Prisma e i consulenti delle stesse aziende, che hanno potuto verificare che il programma stimola interessanti sinergie e un arricchimento del loro ruolo. Questi, se la direzione aziendale ne ravvisa la necessità, possono svolgere le necessarie azioni di ulteriore personalizzazione, di arricchimento, di adattamento alle sempre diverse e mutevoli situazioni, di assistenza e affiancamento per il mantenimento del sistema per farlo diventare "cultura consolidata".

- Però non mancano le difficoltà, vero?

Le difficoltà, almeno per le PMI, sono legate all’atteggiamento “fatalistico” delle persone, a tutti i livelli. Per fare un paragone è come se un’automobilista fosse tentato di non assicurare l’auto, perché in tanti anni di guida non ha mai avuto un incidente.

- Sogni nel cassetto in materia di sicurezza?

Il primo e più importante sogno è quello di riuscire a vedere che le PMI passino dallo stato di rassegnazione fatalistica tipo "vorrei ma non posso" ad un ragionamento del tipo: "ho visto, ora posso, quindi voglio" per la salvaguardia dei collaboratori e in subordine (ma non troppo) anche per la propria tranquillità morale, penale e patrimoniale. In secondo luogo, mi piacerebbe poter partecipare ad una rete di collaborazione sinergica con altri colleghi, interessati all’argomento della sicurezza comportamentale.

 

NdR: L’intervista si è conclusa e mi sono dimenticato di fare a Sergio, la tradizionale domanda sulla frase che lo contraddistingue. Decido di dedicargliene una tratta da “L’arte della guerra” di Sun Tzu, che a mio avviso ben ne connota la personalità e l’impegno: “Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia”.

 

 

T Prisma sas è una società di consulenza con sede a Rosignano Solvay (Livorno) che dal 1990 opera nei settori della Consulenza direzionale, Organizzazione aziendale e della Formazione, per aiutare i Clienti a migliorare l’efficacia e l’efficienza dei propri processi gestionali ed operativi.

Per andare ancora di più incontro alle necessità dei propri clienti T Prisma ha ideato e brevettato il sistema PAPERiNO®, un innovativo sistema di registrazione frutto dell’esperienza pluriennale e diversificata acquisita in venticinque anni di consulenza nato con l'intento di alleggerire le aziende dalle innumerevoli registrazioni quotidiane per far fronte alle necessità lavorative.

Il Sistema integrato PAPERiNO® - che non è alternativo ai programmi gestionali in dotazione alle aziende ma al contrario li alimenta -  ha ottenuto il brevetto di invenzione industriale nel 2013 con certificato N° 0001412560.I.

Per maggiori informazioni www.tprisma.com oppure www.stopcarta.com.

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