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Dalle organizzatrici Sara Zanettichini e Carla Mammone un report del webinar svoltosi mercoledì 4 dicembre
Il 4 dicembre 2024, dalle 14:30 alle 17:30, si è tenuto il webinar “Oltre l’Accordo Stato Regioni: proposte e soluzioni innovative per una formazione efficace”. L’evento, ideato, organizzato e condotto, da Sara Zanettichini, con un approccio olistico, è stato sostenuto, co-organizzato e promosso da Carla Mammone, Direttrice Inter-Action, con il patrocinio di AIAS e AiFOS.
L’obiettivo del progetto, che proseguirà con un Workshop Esperienziale in presenza nel primo semestre 2025, è stato quello di portare un contributo valoriale, fattivo e innovativo nel mondo della formazione alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per renderla più efficace, inclusiva e centrata sulle persone.
In una situazione paradossale di continui ed inaccettabili infortuni mortali in crescita, nonché reiterati ritardi e rinvii dell’Accordo stesso sulla formazione, alcuni professionisti hanno offerto il loro contributo, volontario e gratuito, per presentare, come affermato nel titolo, proposte e soluzioni concrete per una form-azione al passo con i tempi e con le esigenze dei singoli contesti imprenditoriali ed organizzativi.
La frase di Martin Luther King “Puoi essere non colpevole per la situazione in cui ti trovi, ma lo diventi se non fai nulla per cambiarla” ha mosso ed ispirato l’ideatrice del progetto, al fine di creare ed unire un team di lavoro, che conduca “oltre” l’Accordo Stato Regioni, lacunoso e carente sotto vari aspetti.
Erogare una formazione innovativa, esperienziale e profondamente applicata su lunghi periodi, deve essere il pilastro fondamentale per realizzare un cambiamento nell’approccio di crescita valoriale dell’individuo e del gruppo aziendale.
Per fare questo ci vuole coraggio e coerenza tra pensieri, parole e azioni sul campo attraverso differenti metodologie, che possano trasformare la formazione in form-azione. Questo aspetto è stato sottolineato da Rocco Vitale, presidente AiFOS, che ha aperto il convegno con i saluti istituzionali, rinnovati anche da Alessandro Foti, vicepresidente AIAS, che ha evidenziato come la transizione digitale, l’innovazione tecnologica e l’Intelligenza Artificiale impattano sulla salute psicologica e sulla gestione operativa della sicurezza.
L’avvocato e consulente H&S Lorenzo Fantini, con un intervento registrato, ha evidenziato come la giurisprudenza abbia colto il senso della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, richiedendo la conditio sine qua non dell’effettività ed efficacia per modificare i comportamenti del soggetto. La sfida nasce dal promuovere il passaggio dalla dimensione dell’obbligo, a quella della necessità che diventa opportunità, guardando oltre la dominante formalità.
È necessario trasferire consapevolezza, conoscenze e competenze idonee per permettere ai discenti di percepire e gestire rischi, secondo il proprio ruolo aziendale. Trovare nuovi metodi e soluzioni per progettare ed erogare corsi di formazione personalizzati e su misura, diventa una priorità utile alle persone, alle imprese e alla società.
La consulente e formatrice QHSE Carla Mammone, ha sapientemente esposto il quadro del contesto mondiale, europeo e italiano, riguardante il nascosto tema delle pari opportunità e delle differenze di genere, età e provenienze, scarsamente o per nulla trattate nella valutazione dei rischi per gruppi omogenei e nei percorsi formativi o di aggiornamento. Ha evidenziato la necessità di approcciare operativamente alla medicina di genere, focalizzando le tematiche tabù della patologia tiroidea, dell’andropausa, della menopausa e dell’endometriosi, fortemente debilitanti, con effetti negativi sulla capacità produttiva, attentiva e relazionale. La relatrice ha dimostrato come l’argomento sommerso delle discriminazioni, abusi, molestie e violenze, circondato, ancora all’attualità, da un silenzio assordante, sia poco o per nulla indagato e gestito dai vertici aziendali, per il timore del contenzioso giudiziario con danno all’immagine o denunciato dalle vittime per la condizionante paura di ritorsioni, demansionamenti o di perdere il lavoro. Il suo posizionamento del valore della persona, con i suoi talenti, caratteristiche, competenze ed esperienze, al centro dell’approccio formativo, ha creato parecchio interesse tra i partecipanti.
“Come ormai noto a tutti gli addetti ai lavori, l’approvazione del nuovo ASR è stata rimandata a data da destinarsi. Ho sempre pensato che l’approccio alla formazione degli ASR non abbia mai tenuto conto che l’obiettivo fosse quello di un reale cambiamento dei comportamenti dei destinatari adulti”- ha espresso l’ingegnere Carmelo Catanoso.
“Gli adulti apprendono in modo diverso dai bambini, anche se le modalità con cui lo fanno sono legate all’ infanzia e alla classica impostazione scolastica, che però non può essere usata in un ambito formativo, dove ognuno di loro ha un proprio modo di vedere le cose come frutto delle conoscenze esperienziali maturate e sedimentate nel tempo”- ha proseguito poi Catanoso.
Proprio questo occorre capire per conoscere i vantaggi che gli stessi trarranno dall’apprendimento, concentrandosi sulle tecniche esperienziali per il personale operativo rispetto a quelle puramente trasmissive previste dagli ASR.
Marco Ferro, HSE manager, CEO e founder Mindfulsafety ha dimostrato cosa può scaturire dall’incontro di tecnici, psichiatri, neuropsicologi e ricercatori, proponendo un modello integrato di neuroscienze e consapevolezza applicate alla sicurezza sul lavoro. L’approccio innovativo può affrontare i limiti della formazione tradizionale attraverso l’uso di tecnologie per sviluppare attenzione, ridurre gli errori umani e rendere i percorsi misurabili.
La prospettiva del principio “Qui e Ora”, che conduce alla consapevolezza di Jon Kabat-Zinn viene così integrata ed applicata allo studio del comportamento umano PRIMA dell’accadere di un infortunio (richiesta esplicita dell'Agenzia EU-OSHA per metodi pratici e formazioni più efficaci e misurabili).
Anche Sara Zanettichini, formatrice e speaker, docente in lingua H&S, ha poi insistito su un doveroso, auspicabile e fortemente desiderato cambiamento di paradigma, principio ispiratore del progetto stesso. Basandosi su un’esperienza pluriennale di aula a 360° ha sottolineato l’importanza di un’osservazione di contenuto dei partecipanti prima e durante le lezioni. Valori e credenze creano un approccio fortemente differente da cultura a cultura e da individuo a individuo, senza il quale non risulta possibile una formazione efficace tarata sulla percezione di quanto venga recepito.
Il fattore della conoscenza della lingua non è sufficiente per trasmettere concetti normativi, tecnici e di comportamento, ma servono metodologie più efficaci e performanti dovute all’ esperienza e alla conoscenza dei contesti culturali e di ruolo.
L’avvocato cassazionista Rolando Dubini ha portato il suo contributo sulla figura chiave del preposto per un processo efficace di cambiamento. Risulta necessaria una formazione adeguata, sufficiente e partecipata, progettata per fornire le competenze necessarie a svolgere al meglio il proprio compito.
A tal fine si deve rafforzare la conoscenza dei rischi specifici con approfondimenti mirati basati sulla valutazione dei rischi reali in azienda e la consapevolezza di garantire la corretta applicazione da parte dei lavoratori delle procedure aziendali, che devono essere chiare e applicabili. Gli aggiornamenti periodici sono necessari per consentire loro di essere sempre al passo con la realtà, pronti e “preposti” a intervenire con competenza e vigilanza costante sui comportamenti, partecipando attivamente alla costruzione di una cultura aziendale solida e condivisa.
L’incontro gratuito, che ha portato ad un sold out di oltre 1000 iscritti, con riconoscimento di crediti formativi, si è infine concluso con Massimiliano Ferrari, esperto di mediazione e gestione del conflitto. Partendo dal presupposto che sia inevitabile in ogni contesto, il relatore ha evidenziato una metodologia ludica innovativa, applicata anche a livello internazionale, sulla gestione costruttiva e vincente di negoziazioni e mediazioni.
Dopo aver illustrato alcune interessanti regole, ha sostenuto che risulta possibile scegliere di affrontare il conflitto trasformandolo da minaccia a opportunità di crescita e apprendimento.
L’attualità e l’urgenza di questi temi emergono chiaramente nel contesto italiano, dove la salute e la sicurezza non devono essere più solo considerati obblighi normativi, ma pilastri di un ambiente di lavoro etico, inclusivo e sostenibile.
Il messaggio finale è chiaro: una form-azione davvero efficace, non solo trasferisce competenze e comportamenti adeguati, ma genera un cambiamento culturale ed etico, valorizzando salute e sicurezza come responsabilità individuale, condivisa e vigilata nel tempo, nell’ottica del concreto e costruttivo gioco di squadra, fondato sul principio di cura di sé stessi e degli altri.
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
San Francesco d’Assisi
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