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Il rischio aggressioni non è ancora regolamentato, come altri rischi “tradizionali”, pur essendo la sua valutazione imposta dal Decreto legislativo 81/2008 come compreso fra “tutti i rischi” da valutare ai sensi dell’articolo 18 del Decreto
I dati OMS sulla sicurezza degli operatori sanitari parlano di un alto rischio di violenza in tutto il mondo: tra l’8% e il 38% degli operatori sanitari subisce violenza fisica a un certo punto della propria carriera. Molti di più sono i minacciati o gli esposti ad aggressioni verbali. E la violenza e le molestie colpiscono tutti i gruppi di operatori nei vari ambienti di lavoro nel settore sanitario. Fino al 62% degli operatori sanitari ha subito forme di violenza sul posto di lavoro. L’abuso verbale (58%) è la forma più comune di violenza non fisica, seguita da minacce (33%) e molestie sessuali (12%).
Nel D.Lgs. n.81/2008 il rischio aggressioni non è ancora regolamentato, come altri rischi “tradizionali”, pur essendo la sua valutazione imposta dal Decreto legislativo 81/2008 come compreso fra “tutti i rischi” da valutare ai sensi dell’articolo 18 del Decreto. Necessario quindi stabilire regole, procedure e misure preventive da adottare per rendere più sicuri i luoghi di lavoro pe eliminare e/o ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori a rischi legati all’attività lavorativa per evitare infortuni o malattie professionali.
Sulla base di questi assunti, la Regione Siciliana ha pubblicato nel dicembre scorso le proprie “Linee Guida per la prevenzione degli atti di violenza e delle aggressioni verbali e/o fisiche a danno degli operatori sanitari delle strutture sanitarie pubbliche”.
Nelle Linee guida si propone la valutazione del rischio con scheda allegata, il coinvolgimento del lavoratore con scheda allegata che non sempre avviene; l’istituzione del “Gruppo di Lavoro Rischio Aggressioni”; l’analisi dell’ambiente lavorativo; la definizione e implementazione delle misure di prevenzione e di controllo e la gestione degli episodi di violenza/aggressione. Quanto alla formazione, viene rivolta a tutti gli operatori, al management e al personale della sicurezza. Inoltre, sono previste locandine contro gli atti di violenza, da affiggere nelle strutture sanitarie, provviste di QRcode dedicato per la segnalazione degli episodi stessi.
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