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Approfondimento a cura di Giuseppe Marino, direttore del Centro di Formazione AiFOS Gruppo Ambiente Sicurezza
C’è voluto molto tempo, ma finalmente è stata disegnata un’Agenda Globale per portare l’intero Pianeta su binari condivisi di sviluppo sostenibile. Il 25 settembre 2015, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, corredata da una lista di 17 obiettivi (Sustainable Development Goals - SDGs nell’acronimo inglese) e 169 target che devono essere raggiunti da tutti i paesi del mondo entro il 2030.
A differenza dei Millennium Development Goals, questa volta, l’impegno riguarda tutti i paesi, tutti gli attori (governi, imprese, società civile) e tutte le persone. Ognuno è e sarà chiamato a contribuire ad uno sforzo collettivo per portare il mondo sulla strada di un diffuso sviluppo responsabile. Bisognerà iniziare ad adottare nuove abitudini di consumo ed a preferire un modo differente di relazionarsi con le altre persone e con il pianeta in cui viviamo. Solo le azioni congiunte di miliardi di individui nel loro insieme potranno fare la differenza.
L’adozione dell’Agenda 2030 rappresenta un evento storico per diversi aspetti. Innanzitutto, l’adozione di questi nuovi target, ha permesso di esprimere globalmente un inequivocabile giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo ormai obsoleto ed inadatto. Inoltre, con Agenda 2030, si supera l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale, a favore di una visione più ampia ed integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo che riguardano oltre all’ambiente, anche la sfera sociale, le istituzioni e l’economia.
I 17 Goals, formalizzati nell’Agenda 2030, richiamano tutti i paesi a contribuire ad uno sforzo comune senza più distinzione tra quelli sviluppati, emergenti ed in via di sviluppo. Gli Obiettivi hanno validità universale, vale a dire che tutti i Paesi devono partecipare concretamente ed in base alle loro capacità, al raggiungimento dei traguardi definiti.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ci dovrebbero quindi consegnare, entro il 2030, un mondo più equo, sano, sicuro e sostenibile.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono stati concordati da tutti i governi, ma il loro successo si basa fortemente sull'azione e la collaborazione da parte di tutti gli attori in campo. In tale processo di cambiamento, le imprese sono soggetti centrali: esse hanno un ruolo decisivo in quanto produttori di beni e servizi, di lavoro, di sviluppo di competenze, di impatti ambientali, economici e sociali, di opportunità e di relazioni.
Tuttavia, il rapporto tra impresa e SDGs non riguarda solo un esercizio di responsabilità, ma include allo stesso tempo, l’allargamento a nuove opportunità di business. Le aziende, infatti, possono utilizzare gli SDGs come leva generale per guidare nuovi investimenti, individuare nuovi mercati, comunicare e rendicontare le loro strategie ed i loro obiettivi, capitalizzare una vasta gamma di benefici al momento celati.
La prima, e forse più impegnativa sfida per le aziende, è quella di andare oltre la filantropia e gli investimenti sociali incorporando gli obiettivi di sostenibilità in tutta la catena di produzione del valore. Gli SDGs possono servire come guida per le imprese ed agire come catalizzatore nel processo di trasformazione nel loro modo di fare business.
Con Agenda 2030 le imprese possono:
Utilizzare quindi la sostenibilità come vantaggio competitivo ed essere consapevoli del proprio impatto per poter guidare il cambiamento già in atto. Questi saranno gli elementi che condizioneranno le strategie delle imprese nei prossimi anni.
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