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Voci dagli Stati Generali dell’Innovazione 2025 a Parma. Un contributo di Maria Andreis
Dove stiamo andando? Negli ultimi decenni a livello aziendale le parole chiave sono passate da Digital First all'ultima versione AI First.
Vi scrivo direttamente dagli Stati Generali dell’Innovazione, evento nato dalla collaborazione tra il Sole24Ore e l’Unione Parmense degli Industriali e organizzato da Fiere di Parma.
Tra i temi principali toccati da esperti, rappresentanti del mondo industriale e decisori politici ci sono il rapporto tra uomo e macchina alla luce dell’AI Act europeo e della deregulation statunitense, l’impatto sui settori produttivi e sul mondo del lavoro e la necessità della formazione.
L'intelligenza artificiale è ovunque e ci riguarderà tutti. Non è un nemico, ma sarà una risorsa preziosa con cui imparare a comunicare.
In particolare, l’utilizzo consapevole ed esperto delle nuove tecnologie è visto come necessario e urgente per rispondere alle esigenze economiche e di sviluppo tecnologico-energetico attuali e future. Investire in formazione per tutte le età appare come una vera e propria corsa contro il tempo.
La Cina introdurrà da settembre 2025 corsi di educazione all'uso AI fin dalla scuola primaria, dopo decenni di investimenti in formazione e ricerca nel settore, puntando all'indipendenza, inclusa quella produttiva (microchip).
Il ruolo degli USA si è già avvertito nella vita quotidiana e la politica del Presidente Trump e collaboratori è nel non dettare regole, approccio opposto all’AI Act europeo.
La situazione europea appare piuttosto incerta al momento. In caso di conflitto, l’Europa potrebbe essere vulnerabile a un isolamento digitale, a causa della dipendenza da infrastrutture tecnologiche esterne.
Da un punto di vista storico, fino agli anni 2000 l’eccellenza tecnologica e la telefonia mondiale “parlavano europeo”.
Si tratterebbe di recuperare fiducia nei nostri mezzi.
Il collega del futuro, in molte mansioni, sarà un AI agent e ciò comporterà una collaborazione tra umani e macchine nello stesso spazio operativo.
Le intelligenze artificiali generative di testi, immagini e video, quali ChatGPT, Claude, Gemini e Perplexity, sono già in fase di superamento.
Si sta lavorando attualmente alla risoluzione del "problema intenzione". Queste tecnologie sono allenate con milioni di dati e basano le proprie risposte su pregressi e probabilità.
Ne consegue un allenamento ben definito per restare nel loro recinto di addestramento.
Un esempio concreto viene offerto dal caso di una persona che manifesti intenzioni suicide alla macchina: il chatbot fornisce numeri di assistenza e servizi senza essere in grado di andare oltre o prendere libera iniziativa sul da farsi.
In seconda battuta si lavora alla comunicazione uomo - AI e macchina-macchina in ottica di continuo miglioramento. In proposito, il creatore di ChatGPT ha auspicato un ritorno alle origini in quanto dall’ultimo aggiornamento adotta uno stile eccessivamente accomodante, ritenuto innaturale da parte degli utenti.
Gli ultimi registri comunicativi appresi, tuttavia, permettono alle macchine di interfacciarsi in modo più empatico con gli utenti, tanto da diventare confidenti per molti adolescenti e rappresentanti della generazione Z (individui nati tra il 1997 e il 2012).
La direzione delle ricerche è ancora da definirsi e preoccupa non pochi esperti l’ipotesi di sostituire personale qualificato, quali psicologi e psicoterapeuti, con una intelligenza artificiale.
La vera rivoluzione nel mondo del lavoro si manifesta nella capacità delle AI di analizzare big data per una governance intelligente aziendale in diversi settori.
Oggi le AI sono in grado di sintetizzare milioni di numeri, ricercarne possibili correlazioni/ripetizioni e trarne pochi parametri chiave (i cosiddetti KPI). La loro interpretazione consente di comprendere e interpretare l’andamento per le situazioni più disparate.
Ciò avviene già nella gestione di alcune città, come Venezia. Qui si monitorano trasporti, flussi turistici e raccolta dei rifiuti grazie a modelli predittivi. In parole semplici, il Sindaco di Venezia può conoscere la situazione del territorio urbano dalla lettura di 2 o 3 semplici dati e se ci saranno eventuali cambiamenti nell’arco della giornata.
Il divario tecnologico a livello globale è fonte di preoccupazione e interrogativi incalzanti.
In Cina producono già i primi umanoidi in grado di camminare e superare salite, mantenendo l’equilibrio. Sempre qui è avvenuto l’impensabile, ovvero una macchina si è ribellata al suo istruttore. A un lettore attento tali eventi parrebbero uscire da un romanzo di Asimov o da un film come Her (Lei in italiano).
L'Europa è pioniera nella regolamentazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale con l'European AI Act, eppure, rischia l'isolamento digitale per mancanza di risorse, produzione e tecnologie: fatica a mantenere il passo di America e Asia.
Un approccio opposto è adottato dagli USA, ove si predilige la deregolamentazione del settore, spingendo di fatto in direzione opposta all’ UE e perseguendo una politica economica protezionista mediante dazi sui prodotti esteri.
Non ci è dato prevedere con esattezza le ripercussioni dei dazi americani a livello globale. Qualora, ad esempio, l'Europa decidesse di negare l’accesso ai servizi forniti, come potrebbero reagire gli Stati Uniti?
Un'occasione di distacco dal controllo americano non ha precedenti per l’Unione Europea.
L'implementazione di tecnologie AI avanzate richiede infrastrutture energetiche adeguate, portando a ripensare anche le strategie energetiche nazionali.
In un mondo sempre più energivoro il panorama delle risorse italiane appare insoddisfacente.
La sfida energetica è cruciale e globale. In Europa, Paesi in chiusura delle proprie centrali nucleari, le stanno riaprendo nel tentativo di rispondere al proprio fabbisogno.
La situazione nel nostro paese è a un bivio: riconsiderare la posizione italiana riguardo le centrali nucleari di nuova generazione potrebbe rivelarsi strategico e necessario a breve. L’eco della tragedia di Chernobyl risuona ancora dopo decenni. Eppure, in molti ancora oggi ignorano che l’incidente fu imputabile a un fatale errore umano e attualmente evitabile al 100% con l’impiego di protezioni e procedure di sicurezza di recente sviluppo.
Il messaggio conclusivo emerso dagli Stati Generali dell'Innovazione è chiaro: il futuro non è più all'orizzonte, ma è già qui. I relatori hanno sottolineato come l'avanzamento tecnologico proceda a ritmi talmente sostenuti da rendere difficile anche solo stargli dietro.
Quali soluzioni sono possibili in questo panorama mondiale in continua evoluzione?
Ancora oggi dalla Cina giunge una possibile linea d’azione: formazione, formazione e ancora formazione.
Mantenere viva la curiosità intellettuale rimane l'unica risorsa davvero insostituibile: anche nell'era dell'intelligenza artificiale non ha età e rappresenta il vero vantaggio competitivo di individui e organizzazioni.
Macchine e umani viaggiano insieme verso nuovi scenari: la vera sfida sarà affrontare questo cambiamento con consapevolezza, scegliendo se porre la tecnologia al nostro fianco come alleato o subirla come antagonista.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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